Prenotazione vaccini: utenti e medici di base imbufaliti

Covid Umbria – Giornata d’apertura per le prenotazioni: non sono mancati i malfunzionamenti. «Così non si può andare avanti»

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Sono più di 12 mila le persone – caregiver e familiari conviventi dei soggetti estremamente vulnerabili in Umbria – che si sono prenotate mediante portale o farmacia nella giornata d’apertura per quel che concerne le vaccinazioni anti Covid-19. Lo rende noto la Regione: «Si sono verificati alcuni malfunzionamenti della piattaforma di prenotazione che sono stati risolti e già nella tarda serata è ripresa la prenotazione». Nel dettaglio si tratta di 5 mila caregiver o conviventi e 7 mila soggetti estremamente vulnerabili. Martedì inoltre «sono state vaccinati circa 4.400 cittadini di cui 3.000 ultraottantenni e 700 soggetti estremamente vulnerabili».

SPECIALE COVID – UMBRIAON

La rabbia dei medici di base

Che la giornata, al pari di altre precedenti, non sia filata affatto liscia, lo testimoniano diversi medici di medicina generale. Fra cui il vice presidente dell’Ordine di Perugia, Tiziano Scarponi: «È un delirio totale – scrive su Facebook -. ‘Credevo che piovesse, non che grandinasse’, recita un vecchio detto. Mi si perdoni questo intervento poco istituzionale per il ruolo che rivesto ma non è facile restare calmi». Poi mette in fila i principali problemi: «Il portale regionale dovrebbe far registrare da oggi i familiari conviventi e cargiver di ultrafragili, ma spesso non ci si riesce e il portale invita a contattarci; i farmacisti quando non riescono a registrare qualche paziente sempre nel portale della Regione, lo inviano a noi; i vari tg e testate giornalistiche invitano gli ultra 70enni a contattarci per prenotarli alla vaccinazione quando abbiamo solo 11 dosi per medico e dobbiamo questionare perché non possiamo vaccinarli; ma il problema più grande è far capire che avere un’esenzione per patologia specifica non significa ipso facto appartenere alla categoria degli ultrafragili. Questa dà adito ad un contenzioso continuo, come se volessimo negare dei diritti e questo sta comportando delle grosse conflittualità con i nostri pazienti. Così – conclude Scarponi – non si può andare avanti». La collega Emanuela Cimignoli aggiunge: «Il tutto al rientro dopo la pausa pasquale, notoriamente già di suo un delirio… Vorrei invitare lorsignori a farsi un giro nei nostri studi medici».

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