Primo Maggio in Ast per Maurizio Landini

L’acciaieria di Terni scelta tra i luoghi simbolo del lavoro visitati dai tre segretari di Cgil, Cisl e Uil

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‘L’Italia Si Cura con il lavoro’ è lo slogan scelto da Cgil, Cisl e Uil nazionali per l’edizione 2021 del Primo maggio, festa dei lavoratori, che quest’anno – pur nel rispetto delle disposizioni anti-Covid – vedrà protagonista anche Terni. Per l’occasione il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, sarà infatti all’Ast.

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Con pochi delegati

L’acciaieria di viale Brin è uno dei tre luoghi simbolo del mondo del lavoro, scelti dalle Confederazioni, che vedranno la presenza dei tre segretari generali della triplice. Il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, sarà invece all’Ospedale dei Castelli in località Fontana di Papa, in provincia di Roma, mentre quello della Uil, Pierpaolo Bombardieri, sarà davanti alla sede Amazon di Passo Corese, in provincia di Rieti. «In una fase difficile della vita del Paese – fanno sapere Cgil, Cisl e Uil – in cui c’è bisogno di ripartire nel segno dell’unità, della responsabilità e della coesione sociale, vogliamo ribadire unitariamente il valore della centralità del lavoro, per ricostruire su basi nuove il nostro Paese ed affrontare con equità e solidarietà le gravi conseguenze economiche e sociali della pandemia». Il tutto si svolgerà con una presenza limitata di delegate e delegati.

«Governo e istituzioni, sveglia»

Per la Fiom Cgil di Terni, quella di Landini in Ast, in occasione del Primo Maggio, è «una presenza importante, anche per riportare l’attenzione del Governo sulla procedura di vendita e sul futuro del sito siderurgico, dopo troppi mesi di silenzio e incertezze». Proprio martedì la sigla dei metalmeccanici Cgil ha svolto l’assemblea generale approvando un documento conclusivo nel quale, tra le altre cose, si conferma il percorso unitario e le rivendicazioni per il futuro delle acciaierie: «Ricerca di un player con capacità di stare sui mercati internazionali; investimenti per affrontare le transizioni ecologiche e tecnologiche e conferma degli asset produttivi per garantire un milione di tonnellate di acciaio fuso l’anno e gli attuali livelli occupazionali e salariali, sia dei diretti che dell’indotto. Preoccupante in questa nuova fase – sottolinea la Fiom di Terni – è il silenzio delle istituzioni locali e del Governo. In particolare il Mise ha da diverso tempo ricevuto la richiesta dei nazionali di Fim, Fiom e Uilm per un incontro dedicato al dossier Ast, ma ancora non è arrivata una risposta». La Fiom esprime invece «apprezzamento per il lavoro del parlamento che, attraverso una risoluzione in Senato, prevede la possibilità di un intervento dello Stato attraverso la ‘golden power’, che può essere utile a patto che lo Stato non sia un semplice ‘prestatore’ di capitale, ma possa invece determinare le scelte di fondo e strategiche dell’azienda».

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