Si era sentito preso in giro da quell’uomo che, in vena di scherzi, gli aveva risposto al telefono con un: «Pronto? Macelleria norcineria Galli, dica pure». Soprattutto perché lui aveva fatto il numero della Asl di Terni per sapere quando sarebbe passata l’infermiera a domicilio per effettuare un prelievo. E voglia di scherzare ne aveva, ovviamente, poca.
‘Nero’ Decisamente arrabbiato, aveva deciso di ‘chiarire’ la questione di persona, andando direttamente negli uffici di via Bramante. L’uomo – 49enne di Terni – è però finito a giudizio per ingiurie e lesioni personali.
La reazione Arrivato negli uffici pochi minuti dopo la chiamata, era la mattina del 21 dicembre 2009, l’uomo se l’era presa con un impiegato che lo ha poi denunciato sulla base della presunta sequela di insulti ricevuti e di un paio di colpi proibiti, alla tempia e al fianco sinistro, poi refertati in ospedale. Ma, questo il punto, non era stato lui a fargli credere di aver chiamato un norcino, ma un collega successivamente identificato.
Processo In seguito alla denuncia sporta ai carabinieri l’uomo è finito a giudizio. Dopo l’assoluzione in primo grado da parte del giudice di pace, la procura ha appellato la sentenza di fronte al giudice monocratico di Terni e la prossima udienza è stata fissata per il 6 maggio. La vittima della situazione si è costituita parte civile attraverso l’avvocato Antonella Triassi mentre l’imputato è difeso dal collega Giuseppe Sforza.