Province, i sindacati: «Noi ignorati»

Cgil, Cisl e Uil: «L’11 aprile daremo vita ad una manifestazione nazionale a Roma»

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Loro le proposte dicono di averle fatte, ma, denunciano i sindacati, nessuno le ha prese in considerazione e per questo «le molte questioni non risolte evidenziano un quadro ancora con molte incertezze».

Il ‘riordino’ Le questioni a cui fanno riferimento i sindacati – confederali e di categoria – dei dipendenti pubblici, sono quelle relative al «riordino istituzionale nella nostra regione. Abbiamo già espresso durante la fase di partecipazione – dicono – alcune nostre perplessità sul disegno di legge che lo.definisce. Abbiamo inviato non solo le nostre osservazioni, ma anche le nostre proposte unitarie di categoria e confederali condivise anche dalle Rsu . Tuttavia, la decisione assunta dalla commissione competente di non affrontare le criticità da noi rilevate ci preoccupa per il futuro dei lavoratori delle comunità montane e di quelli delle Province di Perugia e di Terni e per il futuro dei servizi resi ai cittadini».

Il personale Una situazione, insistono Cgil, Cisl e Uil, «che potrebbe aggravarsi se fossero confermate le ultime notizie dal governo, che potrebbe rinviare il trasferimento del personale al mese di settembre. Ci preoccupano i tagli di spesa indiscriminati previsti dal governo negli enti locali, Comuni, Province e Regioni. Una decisione, quella del governo, che di fatto condanna i lavoratori ad una estrema incertezza occupazionale. Un ‘delirio’ e una confusione istituzionale che certo non appare compiutamente risolta e affrontata anche nel disegno di legge che la Regione si appresta a varare».

Le richieste I sindacati dicono che continueranno, «anche durante i lavori in aula a chiedere gli emendamenti già proposti: una destinazione certa per i lavoratori delle comunità montane verso le unioni dei comuni senza ambiguità sottintese, che potrebbero prevedere altri soggetti privi di potestà di datori di lavoro, e un ulteriore rafforzamento delle forme di incentivazione alle unioni comunali; relazioni sindacali stabili che accompagnino la fase di transizione con un protocollo di intesa per i lavoratori delle province che regoli con trasparenza la mobilità e il trasferimento di funzioni, di risorse e di personale».

La manifestazione A giudizio di Cgil, Cisl e Uil, «é necessario fare di più per salvaguardare i servizi, le professionalità e l’occupazione, la funzionalità e la sostenibilità del sistema, la coerenza con lo spirito di altre riforme, come quella di comunità montane ed Afor. Valuteremo con i lavoratori le opportune iniziative, ricordando che si terrà una prima grande manifestazione nazionale a Roma dei lavoratori delle Province, l’11 aprile prossimo».

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