Sedici sì (Pd, Psi), sette no (FI, Fdi, Misto-Ncd, Cirignoni–Misto, Brutti-Idv) e un astenuto (Udc). E ‘passato’ così, in consiglio regionale, il disegno di legge della giunta regionale sul ‘Riordino delle funzioni amministrative regionali, di area vasta, delle forme associative dei Comuni’.
La riforma Secondo la giunta, la legge mira ad «una pubblica amministrazione umbra più efficiente, cogliendo le opportunità, e non solo le criticità, del processo riformatore in atto. La riorganizzazione e il riordino del sistema regionale hanno l’obiettivo di arrivare alla condizione ‘un ente, una funzione, una risorsa’, in cui ogni procedimento amministrativo inizia e finisce nello stesso ente. Entro un mese dall’approvazione si dovrà procedere alla riallocazione delle funzioni, in parte alla Regione e altre da assegnare in conseguenza dell’approvazione del ‘jobs act’. Turismo e politiche sociali spetteranno ai Comuni in forma associata. Alle Province resteranno competenze in materia di viabilità regionale, trasporti e lago Trasimeno».
Marini La presidente della Regione, Catiuscia Marini, commenta così: «In questi mesi abbiamo lavorato, nonostante fossimo a termine legislatura e nonostante alcuni elementi di incertezza nel confronto con il governo, per completare la riforma. Abbiamo scelto di portare in Aula una legge completa, puntuale e dotata di una base legislativa adeguato per un processo di riforma deciso dal legislatore nazionale. La legge ci chiedeva solo quanti
posti liberi c’erano nella pianta organica della Regione. Noi invece abbiamo coinvolto tutti gli enti locali, le aziende sanitarie e informalmente anche le agenzie periferiche dello Stato, per evitare che la riforma possa generare esuberi».