Quasi 12 ore al pronto soccorso per suturare una ferita allo stinco

Il disagio ha riguardato, martedì, un ragazzo di 30 anni. A riferirlo è la madre: «Capiamo tutto ma ci sembra davvero troppo»

Condividi questo articolo su

Quasi 12 ore per uscire, dopo esserci entrato per una ferita allo stinco da suturare, dal pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Terni. Segno che l’affanno del sistema sanitario, a maggior ragione nel dare risposte a casi che gravi non sono ma che vanno trattati, prosegue ancora. Nonostante l’impegno che viene messo in campo dal personale h24. A riferire l’accaduto è una donna ternana, Paola Bilotta: «Ieri (martedì, ndR) mio figlio (che ha 30 anni, ndR) è andato al pronto soccorso alle 13.30 per una ferita allo stinco. Dopo essere stato messo lì, in attesa, ne è uscito a mezzanotte e mezza. Ovvero quasi 12 ore dopo, visto che i punti glieli hanno applicati a mezzanotte, ‘a freddo’. Onestamente ci sembra davvero troppo, in un contesto in cui anche chi svolge il ruolo di guardianìa all’esterno della struttura, non si è dimostrato affatto disponibile né cortese con chi chiedeva informazioni. Credo che queste cose vadano rappresentate perché la speranza è che il livello di efficienza migliori, indipendentemente dal grande impegno di chi lavora, anche per curare situazioni meno complesse che comunque non possono attendere 12 ore prima di essere trattate». 

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli