La ricerca e la raccolta al tartufo non si può effettuare come si vuole. Una legge nazionale e regionale – rispettivamente del 1985 e del 2015 – la disciplinano e i carabinieri forestali della provincia di Perugia sono entrati in azione per un controllo specifico: nei guai sono finiti in quattro per sanzioni complessive da oltre 2 mila 500 euro.
Zappa bidente, maxi sanzione
I militari di Campello sul Clitunno hanno bloccato un uomo intento alla ricerca nell’area di Trevi. Quando li ha visti – aveva già raccolto due etti di tartufi – ha cercato di nascondersi nel bosco e non far vedere la zappa bidente che stava impiegando: è vietato e oltretutto era sprovvisto del tesserino di idoneità . Per lui maxi sanzione da 1000 euro e sequestro sia dell’attrezzo che dei tartufi.
Altre multe
I forestali di Perugia hanno invece bloccato e sanzionato tre persone – per circa 1600 euro complessivi – per ricerca in periodo non consentito: sequestrate attrezzature e tartufi per oltre mezzo chilo. Per una persona è scattato anche il ritiro del tesserino per la raccolta. «È consentita – ricordano i militari – esclusivamente con l’utilizzo di particolari arnesi, il vanghetto o zappetto, avente una lama non superiore ai 15 cm di lunghezza e una larghezza in punta non superiore a 8 cm. È vietata la zappatura del terreno in quanto uccide il fungo. È inoltre proibita la raccolta di tartufi immaturi o avariati nonché la ricerca nelle ore notturne, da un’ora dopo il tramonto ad un’ora prima del sorgere del sole».