Ragione e sentimento in scena a Perugia

Il ‘Balletto di Roma’, giovedì 10 e venerdì 11, protagonista di ‘Otello’ al teatro Morlacchi

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I ballerini del ‘Balletto di Roma’, giovedì 10 e venerdì 11 marzo alle 21, saranno protagonisti di ‘Otello’ al teatro Morlacchi di Perugia, a firma dell’autore di danza contemporanea, Fabrizio Monteverde.

otello balletto roma (4)Ragione e sentimento Monteverde riallestisce l’Otello su musiche di Antonin Dvořák, lavorando soprattutto sugli snodi psicologici che determinano le dinamiche dei rapporti, quanto mai, qui, ambigui e complessi nel triangolo Otello-Desdemona-Cassio, dove i tre vertici risultano costantemente intercambiabili grazie, sì, agli intrighi di Jago, ma ancor più alle varie ‘maschere’ del ‘non detto’ con cui la ragione combatte – spesso a sua stessa insaputa, ancor più spesso con consapevoli menzogne – il sentimento.

L’ambientazione costante in un moderno porto di mare chiarisce e amplia l’intuizione di base: se Otello davvero è – come è sempre stato – un ‘diverso’, un outsider non tanto per il colore della pelle quanto per il suo essere ‘straniero’, ovvero qualcuno abituato ad ‘altre regole del gioco’, è anche vero che la banchina di un porto è una sorta di ‘zona franca’ un limbo dove si arriva o si attende di partire, un coacervo di diversità dove tutte le pulsioni vengono pacificamente accettate come naturali e necessarie proprio per il semplice fatto che lì, nel continuo brulicare del ricambio umano, lo straniero, il diverso, il barbaro non esistono.

otello balletto roma (8)Dramma romantico La stessa forte presenza del mare (che non viene relegato, come nel testo di Shakespeare, a un suggestivo sfondo per una Venezia o una Cipro genericamente ‘esotiche’ e di parata) suggerisce i segreti, ininterrotti moti delle passioni con la loro tempestosa ingovernabilità, gli slittamenti progressivi e inevitabili nei territori proibiti del piacere, della gelosia e del delitto. Precoce dramma romantico (e di ciò ne danno testimonianza l’entusiastico giudizio di Victor Hugo e il melodramma di Verdi) l’Otello ben si presta alla lettura provocatoria ed ‘eccessiva’ elaborata da Monteverde, dove anche certe forzature enfatiche di Dvoràk trovano una loro pertinente e salutare collocazione fungendo spesso da sottile contrappunto ironico all’azione dei personaggi.

 

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