Non dimentica le sue origini Filippo Ranocchia. Il centrocampista perugino sabato scorso a San Siro contro il Milan ha segnato il primo gol in Serie A. Oggi al Monza, ha raccontato a La Gazzetta dello Sport lo stato emotivo in casa brianzola anche relativamente alle condizioni del compagno Pablo Marì coinvolto nell’aggressione di Assago: «Ci è sembrato assurdo che un nostro compagno venisse accoltellato mentre faceva spesa con la famiglia. E’ stato un grande sollievo sapere che stava bene. Contro il Bologna giocheremo per lui, per Luis Fernando Ruggeri che ha perso la vita e per tutte le persone e per tutte le persone coinvolte in quella serata di terrore».
I primi calci al Monte Malbe
I suoi pensieri ora sono sulla Serie A: «Grande differenza per intensità e pressione degli avversari. La sconfitta con l’Empoli brucia ma siamo determinati per le partite con Bologna ed Hellas Verona». Ha iniziato il percorso tra i professionisti a Perugia prima di essere acquistato dalla Juventus che gli ha fatto fare gradualmente la scalata dalla C alla A passando per la Juventus Under 23 e poi per i prestiti al Vicenza e al Monza. La passione per il calcio gli è nata in famiglia: «Nel garage giocavo con papà Andrea e nonno Vittorio. Se ne è andato da poco e sono stati momenti difficili. Ci sentivamo tutti i giorni e prima di ogni partita mi diceva: “Tira, tira, tira”». A San Siro ha calciato pennellando una bellissima punizione. Ecco il suo aneddoto che ricorda da dove è partito: «Mi fermo a calciare dopo ogni seduta. Fin da quando giocavo nel settore giovanile della prima società, la Monte Malbe di Corciano, mi piaceva allenarmi su questo fondamentale. E devo ringraziare Renzo Cenci per tutte le ore spese con me»