Un avvio tranquillo, senza particolari code o resse: da mercoledì mattina anche in Umbria è possibile presentare le domande per accedere al reddito e alla pensione di cittadinanza introdotti dal governo gialloverde – secondo le stime sono 45 mila gli umbri che ne hanno diritto, circa 22 mila famiglie, l’1,6% della platea nazionale -, ma l’atteso affollamento alle Poste e ai Caf non c’è stato.
La situazione
Per quanto riguarda gli uffici postali non vengono segnalate criticità, lo stesso vale per i centri di assistenza fiscali, che anzi si sono organizzati stilando una lista di appuntamenti: in provincia di Perugia sono circa un migliaio quelli già fissati nei 14 uffici principali della Cgil, mentre a Terni – dove prenderanno il via da lunedì 11 marzo – si attestano per ora ad un centinaio. «La nostra organizzazione sta funzionando bene – commenta Corrado Corradetti, presidente della società fiscale della Cgil perugina – perché abbiamo gestito i flussi importanti che si sono determinati subito dopo l’uscita del decreto, predisponendo dei canali per gli appuntamenti e provvedendo a formare in maniera specifica il nostro personale di front-office. Questo – continua – ci consente oggi di gestire in maniera ordinata la grande mole di domande da istruire, che presentano situazioni diverse e richiedono spesso un’assistenza coordinata anche con il nostro patronato».
Prossime giornate più ‘difficili’
«Come avevamo previsto la grande corsa in questo momento non c’è – conferma Filippo Ciavaglia, segretario generale della Cgil del capoluogo di regione – questo però non ci esime dal continuare a preparare al meglio la nostra organizzazione, per affrontare le complicazioni che inevitabilmente si presenteranno nelle prossime settimane, viste le criticità che il provvedimento presenta e che Cgil, Cisl e Uil a livello nazionale hanno più volte evidenziato. In ogni caso – conclude Ciavaglia – si conferma indispensabile l’apporto di informazione, assistenza e tutela nel rapporto Stato-cittadini offerto dai Caf, punti di riferimento riconosciuti dalle istituzioni e apprezzati dagli italiani». Sono invece circa 250 le prenotiazioni alla Cisl di Terni, circa 140 nel perugino tramite agenda elettronica.
Le altre modalità di presentazione
Le domande possono anche essere presentate on-line sul sito del ministero del Lavoro e delle politiche sociali (www.redditodicittadinanza.gov.it). Come ha spiegato l’Inps prima di presentare domanda gli interessati devono aver presentato una dichiarazione sostitutiva unica finalizzata al rilascio di Isee. Le domande presentate saranno trasmesse all’Inps che eseguirà la verifica dei requisiti e provvederà ad accoglierle o rigettarle. Una volta accolte, Poste italiane inviterà gli interessati presso i propri sportelli per il ritiro della carta Rdc. L’Inps sarà in grado di trasmettere a Poste italiane il flusso degli ordinativi di accreditamento sulle carte Rdc dal 15 aprile.
Gli importi
Il reddito sarà erogato su una carta simile alla ‘Poste Pay’ e sarà possibile prelevare fino a 100 euro in contanti, per i single, e fino a 210 euro per le famiglie numerose. I soldi del reddito dovranno essere spesi tutti, altrimenti il mese successivo la cifra destinata sarà decurtata del 20%. Non si potrà utilizzare per il gioco d’azzardo. L’assegno per un single sarà di 780 euro, solo se il richiedente vive in affitto, mentre se il percettore ha una casa di proprietà in cui abita avrà diritto a 500 euro, se invece ha un mutuo da pagare potrà percepire fino a 650 euro.
Lo scenario a Terni: «Afflusso gestibile»
A spiegare la situazione è Sergio Mirimao, presidente della società per i servizi fiscali della Cgil sulla provincia di Terni: «Abbiamo avuto un afflusso superiore alla norma, ma comunque gestibile, anche grazie all’organizzazione che ci siamo dati negli ultimi mesi – commenta Sergio Mirimao, presidente della società per i servizi fiscali della Cgil sulla provincia di Terni – Fino a questo momento abbiamo fissato circa un centinaio di appuntamenti nella sola sede centrale del capolouogo e diverse decine nelle altre sedi della provincia. Ricordo che è possibile prendere un appuntamento recandosi presso le sedi Caaf Cgil, direttamente al front-office: lì il nostro personale, che ha ricevuto una formazione specifica sul reddito di cittadinanza saprà dare le prime indicazioni sugli adempimenti necessari e poi fissare gli appuntamenti – conclude – con le nostre operatrici e i nostri operatori».