Regione, martedì la commissione-rifiuti

Il vicepresidente della commissione parlamentare Stefano Vignaroli in visita per «accertarsi personalmente della situazione»

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L.P.

Ormai è tutto pronto. I nomi ci sono e la commissione regionale d’inchiesta sui rifiuti inizierà i suoi lavori martedì prossimo 15 novembre.

Componenti Lo ha reso noto la presidente dell’assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi che, in una nota, ha chiamato a raccolta i 5 consiglieri che ne faranno parte, tre indicati dalla maggioranza, Gianfranco Chiacchieroni e Attilio Solinas del Pd e Giuseppe Biancarelli di Umbria più uguale, e due dall’opposizione, Emanuele Fiorini della Lega Nord e Andrea Liberati del Movimento 5 stelle.

Lavori La Commissione inizierà quindi i propri lavori e si occuperà della ‘verifica sulla tenuta del sistema di gestione integrata dei rifiuti sul territorio regionale con particolare riferimento alla raccolta differenziata e valutazione delle implicazioni e ricadute sul sistema dell’interdittiva antimafia notificata dal Prefetto di Perugia a Gesenu, Ecomimpianti e Gest srl’. In 4 mesi di attività, dunque, la Commissione dovrà far luce sulle anomalie e l’organizzazione dell’intero ciclo dei rifiuti, un ambito d’indagine piuttosto ampio su cui l’intera assemblea ha discusso più volte nel corso delle riunioni del consiglio regionale.

Mozione Ricci E mentre martedì l’assemblea, che sarà presieduta dal consigliere più anziano Chiacchieroni, procederà all’elezione del presidente e vicepresidente, intanto venerdì il consigliere Claudio Ricci ha presentato una mozione per attivare un rapporto ricognitivo sui costi dei rifiuti e dello smaltimento in Umbria, chiedendo un progetto concreto per diminuire le spese e quindi le tasse. «Da anni – spiega Ricci – i sindaci dell’Umbria mettono in evidenza che i costi per i Comuni, e quindi per cittadini e le attività, sono almeno del 30 per cento più alti a causa di sprechi e inefficienze, soprattutto in tema di smaltimento nel quadro degli ambiti territoriali umbri. Ma il vero tema, che la Regione non affronta, è quello dei costi che si potrebbero ridurre puntando sul merito e, soprattutto, facendo scelte tecnologiche e manageriali che siano ispirate a efficienza e tutela dell’ambiente, con un chiaro ‘no’ a nuove discariche e puntando su meno rifiuti prodotti, più differenziata e sistemi non impattanti per trasformare il rifiuto indifferenziato in materia prima ed energia».

Dal Parlamento E intanto per lunedì è atteso l’arrivo della commissione parlamentare antimafia a Perugia, dove Rosi Bindi dovrebbe incontrare il prefetto di Perugia Antonella De Miro. Una delegazione importante, non meno di quella che, nei giorni scorsi, ha visitato Perugia e Terni per conto del Movimento 5 Stelle. Il deputato Stefano Vignaroli, vicepresidente della commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite, è infatti ha fatto un giro ispettivo in Umbria in compagnia dei consiglieri regionali per ‘accertarsi personalmente della situazione’ alla luce delle inchieste aperte dalla direzione distrettuale antimafia e delle interdittive che hanno colpito la Gesenu e le sue partecipate anche fuori Regione.

Rischio infiltrazioni «L’onda nera della permeabilità mafiosa – si legge in una nota dei 5 Stelle – sodalizi criminali e meccanismi di mancata concorrenza o trasparenza, segnalata a più riprese dalle prefetture umbre e laziali, rappresenta un campanello di allarme per gli enti locali e regionali, finora incapaci di arginare certi fenomeni diffusi nel territorio italiano.Il Movimento ha da tempo avviato anche in Umbria un percorso ispettivo volto a far piena luce sulla gestione dei rifiuti. Occorre al più presto approfondire l’articolazione di questi perversi e complicati meccanismi». Stefano Vignaroli nei prossimi giorni consegnerà un dettagliato report all’attenzione della Commissione sul ciclo rifiuti di cui è vicepresidente.

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