Revoca arresti sindaco: il pm non si oppone

Terni: di fronte al Riesame di Perugia, la procura non chiede la conferma degli arresti domiciliari per Di Girolamo ma ‘tiene il punto’ sulla sospensione di Bucari

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È durata circa un’ora e mezza l’udienza relativa al sindaco di Terni Leopoldo Di Girolamo e all’assessore comunale Stefano Bucari, di fronte al tribunale del Riesame di Perugia, chiesta dai rispettivi legali difensori – gli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori e lo studio ‘Calvi’ di Roma per il primo cittadino, l’avvocato Roberto Spoldi per Bucari – per ottenere la revoca delle misure cautelari applicate nell’ambito dell’indagine ‘Spada’ coordinata dalla procura di Terni. I provvedimenti – arresti domiciliari per Di Girolamo e sospensione dalla carica di amministratore comunale per Bucari – erano stati assunti dal gip Federico Bona Galvagno su richiesta del pm Raffaele Iannella.

IL LEGALE DEL SINDACO: «ARRESTO INGIUSTO» – VIDEO

Di Girolamo e i suoi legali

Difesa vs. accusa I tre giudici del collegio (Giuseppe Narducci, Marco Verola e Luca Semeraro) dopo aver ascoltato le ragioni delle parti – con l’accusa rappresentata in aula dal pm Iannella, con lui anche il procuratore capo Alberto Liguori – si sono riservati la decisione, attesa per fra martedì e mercoledì. La principale novità sta nel fatto che all’atto delle richieste, pur sostenendo appieno gli esiti del lavoro investigativo sfociato nel procedimento a carico di diversi fra amministratori, dipendenti comunali e rappresentanti di cooperative ternane, il pubblico ministero ha dichiarato di rimettersi al giudizio del tribunale, non opponendosi all’eventuale revoca della misura applicata nei confronti del sindaco di Terni.

Di Girolamo Così l’avvocato Guido Calvi, fra i difensori di Di Girolamo, al termine dell’udienza: «Abbiamo esposto le nostre ragioni in modo pacato e l’impressione che ci stata la giusta attenzione da parte dei giudici del Riesame. La procura è stata comunque altrettanto ferma nel sostenere le proprie ragioni. Abbiamo portato argomenti di carattere tecnico-giuridico e sosteniamo che vi sia una distinzione netta, dopo legge del 2000, tra funzioni di governo e funzioni di gestione esclusive dell’amministratore. Politica e amministrazione sono due aspetti totalmente separati».

INCHIESTA IN COMUNE, LA STORIA

L’assessore Dopo il sindaco Di Girolamo, il collegio giudicante ha esaminato la posizione dell’assessore ai lavori pubblici Stefano Bucari. Anche in questo caso il Riesame si è riservato la decisione ma, a differenza di quanto accaduto con il sindaco, il pm ha chiesto espressamente la conferma della misura interdittiva applicata. Bucari è difeso dall’avvocato Roberto Spoldi che lo scorso 4 maggio ha ottenuto la revoca-lampo dei domiciliari per il proprio assistito.

Stefano Bucari e l’avvocato Spoldi

I tempi La decisione, salvo sorprese, dovrebbe arrivare fra martedì e mercoledì. A prescindere dall’esito, la strada ‘politica’ – per il primo cittadino e quindi l’amministrazione comunale – sembra già decisa: dimissioni, con il nodo rappresentato dalla tempistica, se prima o dopo l’approvazione del piano di riequilibrio.

Vittorio Piacenti D’Ubaldi

Chi va e chi resta L’indagine, con il passare del tempo, archiviazione dopo archiviazione, è stata circoscritta a quelli che – sin dall’inizio – erano stati ritenuti dagli inquirenti i ‘temi centrali’: gli appalti per la manutenzione del verde pubblico, per la gestione dei servizi cimiteriali e per i servizi turistici della Cascata delle Marmore. Per questi il pm ha già chiesto la proroga dei termini per concludere le indagini preliminari. Tre i temi già archiviati dal gip: i lavori di adeguamento dell’impianto antincendio del Caos, il project financing per una parte della pubblica illuminazione e l’affidamento, dal Comune alla controllata Terni Reti, del contact center ‘Strade sicure’. Una decisione che ha consentito all’assessore al bilancio Vittorio Piacenti D’Ubaldi di uscire completamente dall’indagine. alleggerendo in parte le posizioni di alcuni indagati come lo stesso Bucari, il dirigente comunale Renato Pierdonati e il funzionario Federico Nannurelli.

Mense verso l’archiviazione Resta in bilico il filone relativo al bando per la gestione dei servizi di ristorazione presso le scuole comunali. Il pm Iannella ha chiesto l’archiviazione per i diretti interessati: l’assessore Bucari, l’amministratore di AllFood Massimo Piacenti e il dirigente della stessa azienda Riccardo Fioriti. Spetterà al gip decidere nel merito.

I ‘comunali’ Infine per i dipendenti comunali sospesi dal giudice per sei mesi – i citati Pierdonati e Nannurelli – il legale che li difende, l’avvocato Francesco Donzelli (VIDEO), ha presentato istanza al riesame per la revoca delle misure applicate dal gip in seguito agli interrogatori del 5 maggio. L’udienza, in questo caso, deve essere ancora fissata.

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