Rogo Thyssen, Moroni lascia il carcere

Terni, l’ex dirigente condannato per la morte di sette operai affidato ai servizi sociali: non dovrà tornare in cella la notte

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Dopo Marco Pucci, tornato a casa già da mesi, ora anche Daniele Moroni, l’altro ex dirigente ternano della ThyssenKrupp condannato per il rogo all’Ast di Torino in cui, nel dicembre 2007, morirono sette operai, potrà lasciare il carcere di vocabolo Sabbione: il tribunale di sorveglianza di Perugia ha infatti accolto l’istanza di affidamento in prova ai servizi sociali presentata dai difensori dell’uomo, gli avvocati Attilio e Daniele Biancifiori. In sostanza, Moroni non dovrà più fare ritorno in cella la notte, ma potrà dormire nella propria abitazione.

ESPENHAHN ‘ARRESTABILE’, APPELLO DECISIVO

Cosa prevede il beneficio

Così come Pucci anche Moroni, già dal giugno 2017 poteva lasciare il carcere di giorno per recarsi a lavoro, nel suo caso presso la Mascio Engineering. Aveva l’obbligo di tornare a Sabbione alle 22 (inizialmente alle 18,30), ora dalla stessa ora fino alle 7 dovrà rimanere nel proprio domicilio. Inoltre – secondo quanto previsto dalle prescrizioni decise dal giudice – dovrà svolgere attività di volontariato presso l’associazione Demetra e versare 300 euro al mese ad una onlus. Ad esprimere parere favorevole rispetto alla concessione di questo beneficio previsto dalla legge, nel corso dell’udienza che si è svolta giovedì, è stato anche il procuratore generale, sulla scorta degli elementi raccolti sia in ambito penitenziario che lavorativo. Sette anni e sei mesi la pena a cui era stato condannato Moroni, in carcere dal maggio 2016, che ha espresso l’intenzione di incontrare, se questi lo vorranno, i familiari delle vittime. Rimangono intanto ancora a piede libero, in Germania, i due manager tedeschi Harald Espenhahn e Gerald Priegnitz, in attesa della pronuncia della corte di appello di Hamm in meito all’ordine di carcerazione impugnato dai loro difensori.

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