San Gemini, presunto danno erariale in Comune: assolti in tre

Due sinistri causati da altrettante buche, secondo la procura contabile erano stati mal gestiti dall’ente. La Corte dei conti ha rigettato la richiesta

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Nessuna responsabilità da parte di due dipendenti comunali – Patrizia Esposito e Fabrizio Corsetti – e dell’ex segretario del Comune di San Gemini – Giovanna Basile – in relazione ad un presunto danno erariale contestato dalla procura regionale della Corte dei conti dell’Umbria. Ai tre erano stati chiesti 19.753 euro (Esposito), 1.762 euro (Basile) e 17.990 euro (Corsetti) in merito alla gestione di due sinistri stradali ed all’incarico, ritenuto inutile dai magistrati contabili, conferito ad un avvocato.

Le contestazioni

Nel merito, due persone che avevano riportato infortuni a causa di buche nel manto stradale, avevano presentato al Comune di San Gemini istanze di risarcimento del danno e, in ragione dell’assenza di risposte da parte dell’ente, avevano successivamente citato il Comune di fronte al tribunale civile di Terni. Il Comune di San Gemini, tuttavia, non si costituiva in giudizio né trasmetteva le richieste di risarcimento e gli atti di citazione alla compagnia assicuratrice. Successivamente il Comune era stato condannato dal tribunale di Terni e aveva proceduto al pagamento dei risarcimenti in favore dei due privati danneggiati: 19.309 euro in base ad una prima sentenza del 2014 e 16.670 euro per un’altra sentenza del 2015. In aggiunta, ritenendo di dover essere comunque manlevato dall’assicurazione, il Comune di San Gemini incaricava un legale per procedere contro l’assicurazione, con ulteriore esborso di 3.525 euro. La compagnia assicuratrice, tuttavia, evidenziava di non dover corrispondere alcunché a titolo di manleva, vista la mancanza di ‘denuncia di sinistro’. Secondo la procura regionale della Corte dei conti, tutte le spese sostenute costituivano un danno per la finanza pubblica locale: «Potevano essere evitate se la gestione dei sinistri fosse stata efficiente e se non fosse stato inutilmente nominato un legale per attivare una pretesa manifestamente infondata nei confronti della compagnia assicurativa».

La decisione

Ciascuno dei tre convenuti – Esposito attraverso l’avvocato Patrizia Bececco, Basile attraverso l’avvocato Alessandro Formica e Corsetti tramite gli avvocati Alessia Papi e Fabio Buchicchio – ha presentato la propria memoria difensiva, sostenendo (con motivazioni diverse) l’assoluta estraneità al danno contestato dalla magistratura contabile. Punto di vista accolto dalla Corte dei conti che, presieduta da Piero Carlo Floreani, ha rigettato le richieste risarcitorie: «L’azione di danno proposta nei confronti di Patrizia Esposito e di Fabrizio Corsetti – scrivono i giudici nella sentenza – è priva di fondamento, in quanto basata sovra un presupposto di fatto inesistente (l’omessa denuncia di sinistro). L’omessa informazione alla compagnia circa l’esistenza della lite non costituisce, inoltre, causa di decadenza dalla copertura assicurativa (non è prevista contrattualmente come tale), né è imputabile ai predetti convenuti, atteso che non rientrava nei loro compiti d’ufficio attivarsi per far valere la garanzia. […] Alla luce delle considerazioni che precedono – prosegue il collegio giudicante – deve rigettarsi anche l’ulteriore pretesa risarcitoria fondata sulla prospettazione della inutilità delle somme spese per l’affidamento dell’incarico legale all’avvocato che avrebbe dovuto attivare l’azione nei confronti dell’assicurazione. Tale pretesa, fatta valere nei confronti sia di Patrizia Esposito, sia del segretario comunale Giovanna Basile, è fondata su una scelta che deve ritenersi legittima e ragionevolmente adottata, mentre la decisione di abbandonare la lite in itinere sin dalla fase embrionale della negoziazione assistita, si è basata su un presupposto erroneo (l’omessa denuncia di sinistro), nonché sull’esigenza di ridurre le spese dell’ente locale». Ai tre convenuti è stata anche riconosciuta la liquidazione delle spese difensive.

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