Sangemini, la Regione: «Pronti al confronto con nuovi imprenditori»

Tesei e Fioroni intervengono sulla vertenza: «Piano Ami non più rinviabile». Lo sciopero dei lavoratori continua fino a giovedì

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Sulla vertenza Sangemini è «necessaria una forte attenzione», e «la presentazione di un piano concordatario che salvaguardi i livelli occupazionali, i marchi e le produzioni umbre non è quindi più rinviabile»: dopo le sollecitazioni delle istituzioni locali e dei lavoratori – ancora in sciopero e in presidio davanti alla fabbrica – mercoledì pomeriggio è intervenuta la presidente della Regione Donatelli Tesei, insieme all’assessore regionale allo sviluppo economico Michele Fioroni, in merito alla delicata situazione dello stabilimento umbro delle acque minerali.

«Aperti al confronto»

«L’apertura della procedura concordataria del Gruppo Ami – dichiarano Tesei e Fioroni – ad oggi non ha sortito la definizione di un piano concordatario in grado di dare continuità produttiva e il mantenimento dei livelli occupazionali ad un marchio storico, identitario del territorio e dell’intera regione. La vertenza nazionale ha visto la Regione Umbria, anche in quanto autorità competente in tema di concessione e sfruttamento delle acque minerali, svolgere una puntuale e attiva partecipazione al tavolo nazionale monitorandone costantemente gli sviluppi sia con i contatti diretti con gli organi della procedura sia attraverso un costante confronto con le organizzazioni sindacali in raccordo con le istituzioni locali». Presidente e assessore auspicano e sollecitano «che attorno alla Sangemini e a tutto ciò che rappresenta per l’Umbria si concentrino interessi economici ed imprenditoriali positivi rispetto ai quali la Regione è pronta ad aprire un confronto per supportare con adeguati strumenti di politica industriale progetti di rilancio, sviluppo produttivo e occupazione».

Protesta continua, incontro in fabbrica sulla ‘cassa’

Intanto lo sciopero dei lavoratori, che si sarebbe dovuto concludere mercoledì alle 14, è stato prorogato di altre 24 ore. Giovedì è infatti in programma un incontro tra le organizzazioni sindacali, le rsu e il direttore dello stabilimento Paganini per affrontare il tema del blocco del numero di giorni della cassa integrazione (aperta per Covid-19), stabiliti in assemblea, concordati con la direzione e poi successivamente disattesi dall’azienda. Ma con la loro mobilitazione i lavoratori della Sangemini-Amerino continuano anche a sollecitare la presentazione del piano industriale «il prima possibile», nel rispetto dell’occupazione, come stabilito negli accordi del 2014. Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, insieme alle rsu, chiedono inoltre la convocazione di un tavolo alla presenza del Mise, per avere informazioni più certe riguardo a date e contenuti del piano. «Non si accettano esuberi» mettono in chiaro i sindacati. La solidarietà tra i lavoratori del territorio ternano in difficoltà nel frattempo non si ferma, visto che dopo l’incontro con i colleghi della Treofan mercoledì mattina hanno fatto visita ai cancelli della Sangemini anche i metalmeccanici della Fiom, che hanno portato uno striscione.

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