Sangemini: «L’azienda fa come gli pare»

Grido d’allarme dei sindacati dopo «azioni unilaterali» sull’organizzazione del lavoro: «Disattesi impegni. Istituzioni intervengano»

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A cosa sono serviti tavoli e faccia a faccia se poi la situazione – con 26 esuberi stimatiresta «di forte tensione» come affermano Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, alla luce dell’assemblea che si è tenuta giovedì con i lavoratori della Sangemini? A pesare è quella che viene definita «una totale gestione unilaterale» da parte dell’azienda delle acque minerali.

Nodo organizzazione del lavoro

«In attesa dell’incontro sul piano di sviluppo che si terrà il 10 ottobre – scrivono le sigle -, l’azienda persevera in atteggiamenti provocatori e senza confronto sindacale sull’organizzazione del lavoro. Ricordiamo a tutti che nell’ultimo incontro istituzionale avvenuto in Regione, alla presenza del vicepresidente Paparelli, le parti si erano impegnate a costruire delle buone relazioni sindacali, come tra l’altro previsto dai contratti collettivi nazionali, per favorire una discussione costruttiva sulla presentazione del piano di sviluppo, bloccando così di fatto tutte quelle iniziative che non erano frutto di condivisione tra le parti».

Spostamenti e ferie collettive

«Di tutto questo l’attuale direzione aziendale della Sangemini Acque ha pensato bene di non tenerne conto, pianificando ferie collettive non concordate con le Rsu e riprendendo il percorso sugli ‘spostamenti del personale’. Crediamo che le istituzioni debbano intervenire per garantire quanto stabilito al tavolo istituzionale e invitando l’azienda a rispettare gli accordi. Chiederemo – aggiungono Fai, Flai e Uila – un incontro immediato alla Regione Umbria per vigilare sulla situazione e per ragionare sugli ultimi gravi avvenimenti».

Mobilitazione

«Il 10 ottobre – concludono i sindacati – sarà un giorno fondamentale per il futuro dei lavoratori della Sangemini e Amerino, ma per iniziare un percorso costruttivo serve avere corrette relazioni sindacali e sarà il primo punto fermo della trattativa. Infine i lavoratori tutti ritengono fondamentale, prima di parlare di organizzazione del lavoro, che vengano chiariti bene gli obiettivi del piano di sviluppo, presentando un progetto commerciale chiaro e con obiettivi ben definiti a garanzia degli investimenti dichiarati e dell’attuale forza lavoro». Alle viste, con lo stato di agitazione in essere, potrebbero esserci nuove proteste.

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