Sangemini, rsu e azienda unite nel ricordo di Daniel Leone

Intitolata una sala della fabbrica al calciatore 28enne morto ad ottobre per un tumore. Era figlio di un delegato

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di F.L.

La memoria che va al di là delle divisioni e delle incognite del periodo, per dare il giusto riconoscimento ad un giovane strappato alla vita troppo presto. Rsu e vertici della Sangemini hanno voluto dare il loro tributo, intitolandogli una sala della fabbrica, a Daniel Leone, calciatore professionista 28enne scomparso prematuramente, il 2 ottobre scorso, a causa di un tumore al cervello contro il quale lottava dal 2014. Era figlio di Michele Leone, delegato di fabbrica della Uila Uil, da 30 anni lavoratore nello stabilimento umbro delle acque minerali.

La targa

Su richiesta delle stesse rappresentanze sindacali unitarie l’ad di Acque Minerali d’Italia, Antonio Paganini, ha concesso dunque che la sala sindacale del sito fosse dedicata al ragazzo. E così nei giorni scorsi, tra la commozione dei colleghi del padre del 28enne, una targa con il suo nome è stata posta fuori dal locale. Un piccolo, grande gesto che lascerà scolpito il ricordo di Daniel anche a San Gemini, oltre che nel mondo del calcio e di chi gli ha voluto bene.

Chi era Daniel

Daniel Leone, di ruolo portiere, era originario di Pietramelara (Caserta). Le sue doti da piccolo fenomeno del calcio erano state notate fin da subito e così all’età di 13 anni era approdato nel settore giovanile della Reggina, che nel 2010 militava in serie A. Daniel rimase in Calabria per due anni, per poi passare nel 2013 al Pontedera, in C2. Da lì la sua carriera è stata un crescendo: nel 2014 è prima alla Reggiana, in C1, e poi alla Torres C2, per poi tornare in casa Reggina per un anno. Qui però la vita lo ha messo per la prima volta alla prova. Ma lui, da Leone di nome e di fatto, ha affrontato e inizialmente superato la malattia, tant’è che bel 2015 era tornato sul manto verde con la maglia del Latina, in serie B. La sua carriera si è conclusa al Catanzaro nel 2016 in serie C. prima che il brutto male prendesse di nuovo il sopravvento.

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