Sanità, selezioni per 47 collaboratori amministrativi: tutto sospeso, c’è il Tar

Sono 1.824 i candidati alle prove indette dalle aziende sanitarie e ospedaliere umbre. Una sentenza del Tar blocca tutto. Erano previste lunedì e martedì

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È partito il count down per i 1.824 candidati al concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 47 posti di collaboratore amministrativo professionale (categoria D) in ambito sanitario. Ad indirlo sono state, in forma congiunta, le aziende sanitarie e ospedaliere umbre, con il Santa Maria di Terni capofila. La date in cui si svolgerà il concorso erano in programma per lunedì 30 e martedì 31 maggio. Previste due prove scritte e una pratica, alle quali farà seguito – non a breve – quella orale. La prova scritta verterà nella soluzione di quesiti a risposta sintetica o multipla, mentre quella pratica nell’esecuzione di tecniche specifiche o nella predisposizione di atti connessi alla qualificazione professionale richiesta I posti vacanti da ricoprire sono così suddivisi: sette all’azienda ospedaliera Santa Maria, cinque all’Usl Umbria 2, 20 all’Usl Umbria 1 e 15 all’azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia. Questo ciò che era noto fino alle 19 in linea di massima. Perché poi è arrivata una sentenza del Tar Umbria a cambiare le carte in tavola.

LA SENTENZA COMUNICATA ALL’OSPEDALE DI TERNI NEL TARDO POMERIGGIO DI VENERDì

Lo stop improvviso

Clamorosamente a poche ore dall’annuncio arriva la sospensione della procedura. Motivo? Una pec acquisita dal protocollo generale dell’azienda ospedaliera di Terni alle 18.10 di venerdì contenente la sentenza del Tar su un ricorso del 2021: a comunicare dell’imprevisto al Santa Maria è stato l’avvocato Massimo Marcucci. L’ospedale «si riserva ogni opportuna ed eventuale iniziativa avverso la pronuncia del Tribunale amministrativo regionale». Non a caso nella delibera a firma del dg Pasquale Chiarelli viene specificato di «dare la massima diffusione alla presente deliberazione attraverso sito web, quotidiani online e social». Pazzesco.

CHIARELLI PRENDE ATTO: IMPROVVISA SOSPENSIONE DELLA PROCEDURA

Il perché: il mancato scorrimento di una graduatoria

La ricorrente – difesa da Mario Bruto Gaggioli Santini – ha depositato il ricorso il 10 giugno del 2021 impugnando il bando di concorso, la deliberazione del 19 ottobre 2020 sul recepimento del protocollo d’intesa tra aziende sanitarie ed ospedaliere della Regione per la gestione congiunta del bando e l’atto del dg Chiarelli del 26 febbraio 2021 per l’indizione. Per quale motivo? In sostanza la signora in questione aveva partecipato al concorso bandito nel 2017 dall’azienda ospedaliera di Perugia finendo 10°, quindi c’è stata la procedura odierna e, con il ricorso, la lamentela per il «mancato scorrimento della graduatoria approvata a conclusione del concorso pubblico bandito dall’Azienda ospedaliera di Perugia» e per «difetto di istruttoria e carenza di motivazione in relazione alle circostanze di fatto ed alle ragioni di interesse pubblico tali da giustificare il ricorso ad un nuovo procedimento concorsuale in luogo dello scorrimento della graduatoria ancora in corso di validità». Il Tar spiega che «dai contenuti dei due bandi appena sintetizzati per quanto di interesse e dalle declaratorie del Ccnl di riferimento risulta una sovrapponibilità, quanto meno parziale, dei profili professionali oggetto dei due concorsi, che si evince dalla sostanziale coincidenza delle materie di esame, nella previsione, tra i requisiti di partecipazione, della laurea in economia e commercio – indicata per entrambi i concorsi ed alla quale, nel bando del
2021, si aggiungono quali alternative la laurea in giurisprudenza e quella in scienze politiche – e nella mancanza, nelle declaratorie contrattuali, di elementi tali da distinguere nettamente le mansioni delle due figure professionali, salva la possibilità per il collaboratore ammnistrativo professionale di essere impiegato, oltre che nel settore amministrativo, anche nei settori statistico, sociologico e legale». Dunque in definitiva «tenuto conto della evidenziata sovrapposizione, quanto meno parziale, la decisione dell’amministrazione di procedere ad una nuova procedura concorsuale avrebbe dovuto recare adeguata motivazione che desse conto delle particolari circostanze di fatto e delle ragioni di interesse pubblico ritenute prevalenti». Ricorso accolto e tutto sospeso. Con ogni probabilità ci sarà l’appello in Consiglio di Stato.

Interviene la Regione

«La vicenda – aggiunge palazzo Donini al contesto generale – fa riferimento ad un bando di concorso per collaboratori professionali contabili (figura non presente nel contratto nazionale del servizio sanitario nazionale) indetto nel 2017 dall’azienda ospedaliera di Perugia, al termine del quale furono assunte tre persone. Questo concorso è stato oggetto di indagine da parte della magistratura, indagine tuttora in corso. Nel 2021 la stessa azienda ospedaliera di Perugia ha comunicato la necessità di personale amministrativo (collaboratore amministrativo professionale) all’azienda ospedaliera di Terni, capofila per tutte le aziende sanitarie regionali nella raccolta dei fabbisogni di tale personale e che successivamente ha provveduto alla pubblicazione del bando, oggetto della recente sentenza del Tar. La Regione Umbria, prendendo atto della sentenza, si riserva ogni opportuna ed eventuale iniziativa avverso la pronuncia del Tar ed ogni iniziativa possibile per garantire il reclutamento del personale necessario».

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