Sanità in Umbria, maxi accordo per i precari

Usl Umbria1, Usl Umbria2 e ospedale di Terni, in maniera congiunta, lo hanno siglato con le organizzazioni sindacali: riguarda duecento lavoratori. «Capitalizzare professionalità»

Condividi questo articolo su

Stabilizzazione di 200 lavoratori precari della sanità già in possesso dei requisiti previsti maturati nelle rispettive. Sono 77 nella Usl Umbria1, 64 nella Usl Umbria2 e 33 al ‘Santa Maria’ di Terni, per un totale che tocca quota 200 tra dirigenti e altre professioni sanitarie: questo prevede l’accordo siglato – in maniera congiunta – con le organizzazioni sindacali.

I protagonisti dell’accordo

Le firme sono arrivate lunedì all’ospedale Media Valle del Tevere di Pantalla e rientra nell’ambito dell’applicazione della riforma Madia, facendo seguito agli atti di indirizzo della giunta regionale. Presenti i direttori generali delle due Usl, Andrea Casciari e Imolo Fiaschini, il direttore amministrativo del ‘Santa Maria’ di Terni Riccardo Brugnetta e la parte sindacale delle tre aziende: in un percorso condiviso hanno stabilito criteri omogenei, in termini di tempi e modalità, per superare il fenomeno del precariato.

Capitalizzazione «La stabilizzazione degli organici – sottolineano le tre direzioni aziendali – produce qualità e consente di capitalizzare le professionalità che negli anni si sono formate in numerosi reparti e servizi, garantendo la continuità organizzativa e assistenziale». Nel triennio 2018-2020 sono previsti concorsi riservati al personale titolare di contratti di lavoro atipici, da almeno tre anni alla data del 31 dicembre 2017. Il percorso di stabilizzazione proseguirà poi con l’individuazione, entro il 31 dicembre 2018, dei lavoratori che abbiano maturato i requisiti in altre aziende del servizio sanitario nazionale.

I sindacati, scende il numero Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl parlano di «accordo che porterà alla stabilizzazione del personale precario nelle tre aziende, per un totale di 148 lavoratori e lavoratrici del comparto e di 26 della dirigenza. Dopo il recente accordo all’azienda ospedaliera di Perugia dell’11 aprile, con l’intesa odierna si chiude il percorso per l’applicazione della legge Madia sulla stabilizzazione del personale, dando piena attuazione al verbale sottoscritto con l’assessore regionale alla Sanità il 27 febbraio 2018. D’altronde, l’obiettivo della stabilizzazione era al centro del programma elettorale dei sindacati confederali per il rinnovo delle Rsu del pubblico impiego, i cui risultati hanno premiato la coerenza delle nostre organizzazioni. La stabilizzazione del personale riguarderà lavoratrici e lavoratori con almeno 36 mesi di attività lavorativa all’interno delle singole aziende. Dopodiché le stesse procederanno attraverso un avviso pubblicato sui portali aziendali, alla ricerca di ulteriori manifestazioni di interesse per chi avesse maturato i requisiti anche in altre aziende del Ssn. Infine, per tutte le forme di lavoro atipico (co.co.co, co.co.pro, lavoro autonomo, etc.) le aziende si sono impegnate a bandire concorsi nel triennio 2018-2020 riservando a queste figure fino al 50% dei posti disponibili. Si tratta – concludono Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl – di una prima significativa risposta al fabbisogno crescente di personale in sanità, e alla luce degli orientamenti emersi e condivisi tra i firmatari dell’intesa, le parti si sono impegnate a valutare con l’assessorato alla Sanità l’applicabilità del percorso concordato per tutta la dirigenza».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli