Umbria ‘rimandata’ in sanità per il rapporto Crea 2023

Lo studio non dà buoni risultati per il territorio regionale

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Otto regioni/province autonome promosse, sei bocciate e sette rimandate. Tra quest’ultime c’è anche l’Umbria: non ne esce granché bene la sanità dell’Umbria nel rapporto 2023 sulle performance regionali di CREA. Il risultato è basato su sei dimensioni analizzate con diciotto indicatori (appropriatezza, equità, sociale, esiti, economico-finanziaria, innovazione).

Dove è posizionata l’Umbria

Le aree promosse sono Veneto, Trento e Bolzano (superata la soglia del 50% del risultato massimo ottenibile), Toscana, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia e Marche (tra il 47 e il 49%). L’Umbria è tra le rimandate con Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Molise, Valle d’Aosta e Abruzzo (tra il 37 e il 43%). «In sostanza la valutazione divide in due l’Italia, con circa 29 milioni di cittadini nelle prime otto regioni che possono stare relativamente tranquilli e altri 29 milioni nelle regioni rimanenti che potrebbero avere serie difficoltà nei vari aspetti delle dimensioni considerate», viene sottolineato nel rapporto.

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