Scontro sui 68 ‘precari’ di Afor: «L’agenzia fa assunzioni ma li penalizza»

I sindacati all’attacco dell’amministratore: «Farebbe bene a restituire il proprio mandato nelle mani della Regione»

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Un bando di selezione in luogo delle assunzioni dirette: questo il nodo che oppone l’Afor – l’Agenzia Forestale Regionale – nella persona dell’amministratore unico, e le sigle sindacali Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. L’incontro fra le parti, presenti anche i dirigenti dell’Afor e le Rsu, si è tenuto venerdì ed ha portato ancora una volta ad esporre i punti di vista al momento distanti. Per i sindacati, che hanno presentato diversi pareri legali, si deve procedere all’assunzione diretta degli operai – sono 68 – che già da tre anni lavorano a tempo determinato per l’Agenzia, dopo una selezione precedente. Per l’Afor, invece, serve un nuovo bando di selezione che, secondo le sigle, «non tutela minimamente le professionalità già operative nell’agenzia».

La selezione precedente

«Vorremmo far notare all’opinione pubblica – scrivono Flai, Fai e Uila – che i dipendenti già in forza hanno effettuato una selezione, la quale ha comportato un notevole esborso economico da parte di Afor per l’organizzazione della stessa, per le commissioni di valutazione e per la prova pratica. Inoltre risorse ingenti sono state spese per la formazione professionale, per la sicurezza e per tutti i dispositivi personali legati a quest’ultima».

«Si penalizzano i giovani»

«Aggiungiamo inoltre – osservano i sindacati – che questi 68 ragazzi hanno dimostrato grande professionalità nello svolgere le mansioni a loro assegnate e hanno aumentato di fatto la produttività stessa dell’ente. Ricordiamo che il precedente bando prevedeva uno sbarramento ai 40 anni d’età e che attualmente il personale in forza a tempo determinato ha una media di 27 anni. A questo proposito segnaliamo un controsenso contenuto nel nuovo bando, a breve in pubblicazione, che penalizzerà fortemente i più giovani, in quanto l’esperienza professionale richiesta potrebbe non essere sufficiente per ragazzi sotto i 30 anni a raggiungere un punteggio sufficiente per poter essere assunti. Non comprendiamo questo cambio di rotta dell’amministrazione di Afor, che prima favoriva lo svecchiamento dell’agenzia e ora non sembra dimostrare la volontà di garantire un’occupazione stabile proprio per i più giovani».

«Atteggiamento inspiegabile»

«Molti di loro – proseguono le sigle – hanno lasciato i precedenti posti di lavoro per cogliere l’opportunità di lavorare in Afor: un impiego più certo per il proprio futuro, che per le norme contenute nel nuovo bando potrebbe diventare solo un miraggio. Ribadiamo che è necessaria trasparenza ma è anche fondamentale, in particolar modo da parte dell’amministratore, senso di responsabilità nei confronti dei lavoratori i quali hanno già superato una prova selettiva tre anni fa e i cui posti di lavoro sono a rischio. Infatti qualora essi non risultassero vincitori del bando a tempo indeterminato, sarebbero altresì esclusi definitivamente da qualsiasi attività anche a tempo determinato in Afor. Il contratto collettivo nazionale applicato in Afor è di natura privatistica, non comprendiamo dunque quale sia la difficoltà nell’assunzione diretta. Anche dal momento che, secondo i pareri legali acquisiti basati sul principio della ragionevolezza, è stato possibile anche in enti pubblici (tra cui agenzie regionali forestali di altre regioni) assumere in maniera diretta coloro che erano già in forza purché avessero superato una precedente prova selettiva».ù

L’attacco

«Tutto ciò premesso – proseguono Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil – ad oggi l’amministratore ci comunica che vuole procedere ad un bando che non tiene conto minimamente di quanto sopra descritto e che si potrebbe configurare come una gestione poco oculata delle risorse pubbliche. I lavoratori dovranno, infatti, superare un’ulteriore prova selettiva pratica e non sono previste premialità significative per chi già opera all’interno dell’agenzia. A peggiorare la situazione è anche l’atteggiamento da noi percepito come ‘pressapochista’ tenuto dall’amministratore unico che si è presentato in una riunione così delicata per il futuro dei 68 ragazzi e dell’agenzia in collegamento ,informandoci che non si sarebbe potuto trattenere a lungo a causa di impegni legati al suo lavoro esterno all’agenzia e dal momento che aveva la batteria del dispositivo da cui era collegato scarica. Questo per noi dimostra la superficialità con cui l’amministratore sta affrontando un argomento di tale importanza». Da qui la richiesta «di un atto di coerenza e di rimettere il proprio mandato alla Regione. Inoltre vista la situazione delicata, chiediamo alla Regione di aprire un tavolo prima della pubblicazione del bando. Procederemo a stretto giro ad organizzare un momento di consultazione con tutti i lavoratori dell’Agenzia durante il quale, in mancanza di risposte, si deciderà quale modalità di mobilitazione mettere in campo».

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