Dopo l’accenno fatto dal cavalier Giovanni Arvedi durante la presentazione delle linee guida del piano industriale di Ast del primo aprile, arrivano nuovi dettagli sullo stato di avanzamento del progetto di trattamento e recupero scorie dell’Ast di Terni da parte della società finlandese Tapojärvi. Ad illustrarli, martedì, è stato l’assessore regionale all’Ambiente, Roberto Morroni, rispondendo ad una interrogazione a risposta immediata presentata dal consigliere regionale Thomas De Luca (M5s), relativa proprio alla gestione delle scorie siderurgiche e alle tempistiche di saturazione della discarica per rifiuti speciali di vocabolo Valle.
Obiettivo dicembre 2022
L’assessore Morroni ha ricordato che agli attuali livelli vengono prodotte da Ast un milione di tonnellate annue di acciaio, con 360 mila di scorie che vengono movimentate su apposita rampa per il raffreddamento. Poi avviene il processo per il recupero dei metalli, circa il 10% del totale, quindi 36 mila tonnellate da riutilizzare. La quantità rimanente viene smaltita nella discarica di vocabolo Valle. «Al ritmo degli attuali conferimenti – ha spiegato Morroni -, si stima una vita residua della discarica di circa 4 anni. La società finlandese che si occupa dei processi relativi alle scorie ha presentato tre progetti per ridurle e trattarle in ambienti chiusi per minimizzare il problema delle polveri. Un vecchio capannone in disuso sarà ristrutturato e ospiterà il processo di frantumazione della scoria fredda e nuovi impianti per la produzione di acciaio, il tutto finalizzato all’abbattimento delle polveri e dei metalli. Il progetto è in corso di realizzazione, la prima parte entro giugno 2022, il resto entro dicembre 2022. Quindi il raffreddamento delle scorie avverrà all’interno del capannone. Entro 5 anni almeno il 25% delle scorie verranno recuperate. Inoltre è stato concesso il nulla osta per effettuare prove tecniche volte ad analizzare le caratteristiche chimico fisiche delle scorie. Si prospetta una nuova soluzione per il raffreddamento direttamente ‘a bocca forno’, già in uso in altre acciaierie. Per fare delle prove saranno eseguiti non dei semplici test da laboratorio ma vere e proprie prove industriali con macchinario mobile per verificare l’efficacia del processo di raffreddamento. L’assenza di contatto con l’acqua eviterà il problema del trasferimento delle polveri. Si otterrà un allungamento della vita della discarica. Il gruppo Arvedi provvederà all’installazione e con esso il progetto rampa scorie sarà destinato ad altre attività».
De Luca: «Pm10 ancora fuori controllo»
Illustrando l’atto in aula, De Luca aveva sottolineato che nel dicembre 2019, nel presentare la nuova Aia concessa ad Ast, il direttore generale di Arpa, Luca Proietti, alla presenza dello stesso assessore Morroni e dei massimi dirigenti regionali in materia di ambiente, aveva dichiarato che «al massimo nel 2021 l’annoso problema delle polveri di Prisciano sarà completamente risolto». «Ad oggi invece – ha detto De Luca – la situazione dei metalli pesanti presenti nel Pm10 rimane drammaticamente fuori controllo. Sempre al di sopra dei valori normali. Nella centralina di monitoraggio della qualità dell’aria Arpa di Prisciano nel 2021, per il secondo anno consecutivo e per il quinto anno su sette da quando è stato attivato il monitoraggio, il valore obiettivo per il nichel nella centralina di rilevazione di Prisciano a Terni è stato abbondantemente superato». Per il consigliere pentastellato, poi «le dichiarazioni d’intenti della nuova proprietà Arvedi sull’aumento dei volumi produttivi pongono ulteriori incognite in primo luogo sulla quantità di scorie prodotte dall’impianto siderurgico di Terni, che potrebbero persino raddoppiare rispetto ai quantitativi attuali, sulla vita residua della discarica e più in generale sulla questione ambientale e sanitaria provocata dalle emissioni di polveri». Il consigliere De Luca ha quindi apprezzato le indicazioni fornite dall’assessore ma evidenziato di ritenere la «governance politica insoddisfacente». «Serve la massima attenzione su questo fronte – ha concluso – e l’azione concreta del governo, occorre completare il progetto prima possibile».