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Home » Se l’autorizzazione ambientale diventa ‘il Tribunale de L’Aia’

Se l’autorizzazione ambientale diventa ‘il Tribunale de L’Aia’

di Fabio Toni
12 Giugno 2020
in Dal territorio, Politica
Tempo di lettura: 1 minuti di lettura
Gubbio (foto archivio)

Gubbio (foto archivio)

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L’Autorizzazione integrata ambientale diventa un ‘caso internazionale’ a Gubbio, dove i consiglieri comunali della Lega, per chiedere al sindaco Stirati di fare luce sulla richiesta di due cementifici – Colacem e Barbetti – di modifica del combustibile solido secondario utilizzato presso i propri impianti, scomodano niente popò di meno che la ‘Corte internazionale di giustizia – Tribunale de l’Aia’.

LA MOZIONE DEI CONSIGLIERI EUGUBINI DELLA LEGA

Ovviamente si tratta di una svista che strappa quanto meno un sorriso, nel contesto di una vicenda ambientale e produttiva che, invece, tante polemiche continua a sollevare. In merito alla confusione fra l’autorizzazione Aia e il tribunale internazionale con sede a L’Aia, i consiglieri leghisti Pascolini, Baldinelli e Carini scrivono: «In data 25 maggio 2020 è stata presentata presso la Regione Umbria da parte di due soggetti privati appartenenti al nostro comune, nella fattispecie le cementerie Colacem e Barbetti, una richiesta di modifica non sostanziale alla Corte internazionale di giustizia, Tribunale dell’Aia. per l’utilizzo del combustibile solido secondario nelle proprie aziende, dopo che la Comunità Europea in base alla direttiva 2010/75/UE ha previsto deilimiti inderogabili nella emissione di CO2 nell’atmosfera». Le reazioni sono state serie ma pure facete: lo scotto minimo dopo un errore di quelli da matita blu.

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