Cosmi in Croazia: «Sono ‘rinato’. Italia? Ingerenze e troppe cose poco chiare»

Lo sfogo del tecnico di Ponte San Giovanni, ora impegnato alla guida del Rijeka

Condividi questo articolo su

È un Serse Cosmi scatenato quello che si racconta a Repubblica in merito alla sua avventura in Croazia, dove da oltre un mese è impegnato come tecnico del Hrvatski Nogometni Klub Rijeka. Il tecnico di Ponte San Giovanni non sta facendo faville – sette punti in altrettante giornate – ma quantomeno si diverte. E lo fa sapere sfogandosi sul calcio italiano.

Serse Cosmi

La differenza

Di recente Cosmi è tornato a sedersi anche sulla panchina del Perugia. Poi la decisione di provare l’avventura estera: «Avevo esaurito le pile, troppe ingerenze assurde nel calcio italiano. Cos’era successo? Era successo che in Italia non si può più stare. Non si può più fare il mestiere di allenatore come si deve. Come si dovrebbe. All’estero sono rinato. In Croazia ho capito di avere perso dieci anni, gli ultimi: tempo sprecato. Qui ho capito subito la differenza – spiega a Repubblica – La differenza è il rispetto dei ruoli, il rispetto delle persone. Per me è stata una catarsi, la definisco così. Anche se non è una società di alta classifica, il Rijeka ha strutture incredibili, una società seria. Vado di nuovo ad allenare felice, con tanta voglia di fare il mio lavoro. Da tanto tempo non mi capitava più. Magari avessi avuto il coraggio di andarmene via prima. Ora mi chiedo: ma chi me l’ha fatto fare di sprecare tanto tempo? Ho scoperto un mondo diverso. Parlo in inglese, mi diverto, insegno, trasmetto le mie conoscenze. A parte che i posti, la costa di Opatija dove vivo, sono bellissimi. Mi è tornato l’entusiasmo, alleno volentieri. Ho il piacere – conclude – del confronto quotidiano. E guardi che non sono l’unico a pensarla così. Ne ho parlato con altri colleghi e sono d’accordo con me. Il problema del calcio italiano sono le troppe cose poco chiare. Le ingerenze. Le commistioni dei ruoli. Come si risolve? Nella maniera più drastica: cambiando gli uomini». Ora deve pensare a salvare il Rijeka, missione non facile.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli