«Servono medici ma non ci fanno lavorare»

A Perugia, come in tante altre città italiane, protesta dei candidati specializzandi per l’incertezza riguardo alla possibilità di iniziare il percorso lavorativo dopo il concorso

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Sit-in lunedì mattina al Santa Maria della Misericordia, davanti al dipartimento di Medicina dell’Università di Perugia. Ad organizzarlo i candidati specializzandi dell’Ateneo che protestavano per l’incertezza riguardo alla possibilità di iniziare il loro percorso lavorativo.

Ostaggio della burocrazia

È dal 22 settembre, giorno del concorso, che circa 24mila medici che sono in attesa di sapere se possano iniziare il proprio percorso di specializzazione. «In una situazione di fragilità e carenza del sistema sanitario nazionale, è quanto mai fondamentale dare attenzione a questa tematica – dicono loro – ci sentiamo prigionieri della burocrazia, abbiamo bisogno di risposte e di certezze sul nostro percorso professionale. «Molti di noi hanno rinunciato agli incarichi presso Rsa in attesa, anzi nella speranza, che venisse portato a compimento il percorso post concorsuale; invece siamo ancora nel limbo».

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