Sisma, beni culturali: «Massimo impegno»

Catiuscia Marini: «Definito il cronoprogramma degli interventi». Le richieste di sopralluogo per i danni sono 25.204

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«Abbiamo la duplice esigenza di tutelare i beni culturali danneggiati, restituendoli alla loro fruibilità e allo stesso tempo di intervenire speditamente per la loro messa in sicurezza in modo da far tornare al più presto agibili i centri storici dove insiste la maggior parte dei beni su cui dobbiamo intervenire». Sono le parole della presidente della Regione, Catiuscia Marini, durante l’incontro di venerdì pomeriggio al centro regionale di protezione civile a Foligno con i vigili del fuoco, la soprintendenza per archeologia, belle arti e paesaggio e il segretario regionale del Ministero per i beni culturali. Intanto sono 25.204 le richieste di sopralluogo pervenute – al 29 novembre scorso – ai Comuni dell’Umbria per la verifica puntuale dei danni subiti in seguito alle varie serie di scosse di terremoto.

La riunione

La riunione

Le segnalazioni pervenute di beni culturali danneggiati dagli eventi sismici sono 920: a riferilo la soprintendente alle belle arti, Marica Mercalli. Sono stati effettuati sopralluoghi e avviati interventi di messa in sicurezza, in particolare con sei cantieri a Norcia, tra cui quello per la basilica di San Benedetto a Norcia. Alla riunione hanno partecipato anche il direttore regionale dei vigili del fuoco Raffaele Ruggiero, il segretario regionale del Mibact Luisa Montevarchi, il responsabile del servizio regionale di protezione civile Alfiero Moretti e il responsabile per i beni culturali, Filippo Battoni.

Cronoprogramma degli interventi La Marini, nel suo intervento, ha specificato che «dobbiamo continuare nell’opera di messa in sicurezza di chiese, mura urbiche, palazzi storici e degli altri beni culturali e per questo abbiamo definito insieme il cronoprogramma degli interventi e le competenze per quanto riguarda tutte le fasi di intervento e i vari aspetti da prendere in considerazione, compresa la sistemazione delle macerie, parte integrante del percorso finalizzato alla messa in sicurezza e alla ricostruzione, anche alla luce delle misure contenute in particolare nel secondo decreto legge per le zone terremotate. Oltre al valore storico e identitario dei nostri beni culturali va considerato il valore importante che rivestono per il sistema economico e per la ripresa della normalità. Il nostro massimo impegno, accanto a tutte le altre attività messe in campo, è quello di intervenire per riaprire le ‘zone rosse’, obiettivo – ha concluso – per cui è indispensabile, a Norcia come in altre realtà, lavorare per la mesa in sicurezza dei beni culturali».

terremoto- San PellegrinoI sopralluoghi Sono 56 i comuni al di fuori del ‘cratere’ coinvolti, in cui sono stati richiesti 10.294 sopralluoghi. A questi si aggiungono i quattordici comuni dell’Area interna della Valnerina e Spoleto, dove sono state richieste 14.910 verifiche.

Controlli a tappeto A fare il punto della situazione è stata la Protezione civile regionale, che sottolinea come «questi dati sono in continua evoluzione, perché da un lato le richieste di sopralluogo continuano a pervenire e dall’altro nei comuni di Norcia, Cascia, Preci e Monteleone di Spoleto le verifiche sono compiute a tappeto su tutto il patrimonio edilizio e dunque, a prescindere dalle richieste inviate, il numero degli edifici sottoposti a verifica è nettamente superiore».

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