Spoleto, De Augustinis ha un mese per salvarsi, poi elezioni (forse a settembre)

Dopo quella di gennaio, arriva una seconda mozione di sfiducia, con più firme. Si profila all’orizzonte una nuova tornata elettorale. Covid permettendo

Condividi questo articolo su

Traballa sempre più la poltrona di Umberto De Augustinis: una nuova mozione di sfiducia, con ben 15 firme, potrebbe buttarlo giù dallo scranno di sindaco. La discussione entro il 10 marzo. Ma potrebbe arrivare anche prima, considerando che ce n’è un’altra analoga, depositata da 10 consiglieri (ma in quel caso non dal Pd). Da capire se ora tutti e 15 voteranno già la precedente mozione di sfiducia oppure se quella precedente verrà ritirata per dare al sindaco altro tempo per ‘ravvedersi’, considerando anche che eventuali elezioni non arriverebbero prima del prossimo autunno, se non addirittura nel 2022, considerando la pandemia in atto.

I nomi

Martedì 15 consiglieri hanno firmato il documento, depositato poi martedì mattina. Contestualmente è stato diffuso un comunicato stampa firmato dai consiglieri, in rigoroso ordine alfabetico, prima cognome poi nome: Di Cintio Antonio, Erbaioli Carla, Fedeli Riccardo, Frascarelli Ilaria, Laureti Camilla, Lisci Stefano, Loretoni Cesare, Morelli Marina, Polinori Stefano, Profili Gianmarco, Proietti Stefano, Renzi Luigina, Santirosi Paola Vittoria, Settimi Roberto, Trippetti Marco.

«Immobilismo e inattività, serve cambiare»

«Le ultime vicende – scrivono – hanno creato e stanno creando una grave crisi amministrativa che coinvolge in primis la città di Spoleto e i cittadini. Immobilismo e inattività non sono ciò che serve in una fase come questa che ha bisogno, invece, di risposte celeri e certe. Per questo motivo come consiglieri comunali, che ormai rappresentano la maggioranza dell’assemblea cittadina al di là delle singole appartenenze politiche, condividiamola necessità di ridare voce ai cittadini per cambiare un’amministrazione rivelatasi fallimentare».

I consiglieri firmatari ritengono che «questa amministrazione non si è mostrata all’altezza della situazione, in un momento cruciale e complicato sia dal punto di vista sanitario, sia economico, sia politico. In questa fase alla guida della città servono autorevolezza, capacità di essere inclusivi e una visione di medio e lungo respiro per affrontare i problemi che stanno affliggendo la nostra comunità, dare risposte nell’immediato e mettere le basi per la rinascita e la ripartenza».

«Siamo maggioranza in aula»: nasce una lista?

A leggere fra le righe sembra nasca una lista giù in vista delle prossime elezioni, che – causa covid – potrebbero slittare al prossimo settembre: «Il nostro vuole essere un impegno che prendiamo nei confronti della città per affrontare nel migliore dei modi, in una fase determinante, tutti quei temi che rappresentano le basi per il futuro e lo sviluppo della nostra comunità: dalla situazione in cui versa l’ospedale cittadino, al piano sanitario regionale, alle crisi aziendali, al sistema di gestione dei rifiuti, alle scuole, alla ricostruzione fino all’utilizzo delle ingenti risorse del NextGenerationEu».

La Bececco si tira fuori: «Crisi inopportuna»

Non ha firmato nessuna delle due mozioni Maria Elena Bececco (candidata con ‘Spoleto Popolare’) secondo cui la mozione rappresenta «uno schiaffo per Spoleto che ha come unico scopo quello di allungare per chissà quanto i tempi di commissariamento del Comune, che resterà senza un sindaco e soprattutto senza un consiglio comunale forse per più di un anno, in un periodo così delicato a causa della pandemia, mentre l’intera provincia è in zona rossa con l’ospedale in bilico e il piano sanitario regionale tutto da discutere».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli