Stop apertura caccia, Mancini-Puletti (Lega): «Da Arci Caccia Terni accuse strumentali»

I due consiglieri regionali replicano all’associazione venatoria: «Le interrogazioni consiliari non c’entrano. Calendario venatorio votato da tutti»

Condividi questo articolo su

Di seguito la replica di Valerio Mancini (consigliere regionale e capo dipartimento caccia di Lega Umbria) ed Emanuela Puletti (consigliere regionale) alla presa di posizione di Arci Caccia (LINK), scaturita dal rinvio dell’apertura del 18 settembre per numerose specie, deciso dal Tar dell’Umbria che ha accolto il ricorso di alcune associazioni ambienaliste (LINK).


di Valerio Mancini ed Emanuela Puletti
consiglieri regionali Lega Umbria

Comprendiamo e condividiamo pienamente l’amarezza per la decisione del Tar dell’Umbria di sospendere l’apertura della stagione venatoria in programma per il 18 settembre prossimo, ma le insinuazioni della segreteria dell’Arci Caccia Terni sono totalmente prive di fondamento. Ci risulta che il presidente dell’associazione è stato consigliere comunale a Terni per ben due legislature e dovrebbe pertanto conoscere le regole e il funzionamento della macchina amministrativa. Lasciar intendere che delle interrogazioni in consiglio regionale abbiamo causato ritardi nell’approvazione del calendario venatorio è del tutto strumentale. Far credere che sia a causa di questi ritardi che la decisione del Tar è sopraggiunta a sole due settimane dalla partenza della stagione venatoria, cancellandone l’avvio, non è che un basso tentativo di confondere il mondo venatorio.

L’iter di approvazione del calendario venatorio, redatto dalla giunta regionale e non dal consiglio regionale, prevede, dopo la fase di stesura, la trattazione dell’atto con conseguente approvazione in terza commissione. Pertanto appare evidente che le interrogazioni sottoposte in aula all’assessore Morroni non abbiano causato alcun tipo di ritardo. Sostenere il contrario denota una scarsa conoscenza della macchina amministrativa, fatto grave se si considera che le dichiarazioni vengono mosse da un ex consigliere comunale del Comune di Terni.

Siamo convintamente dalla parte dei cacciatori, di tutti i cacciatori, ma non accettiamo che il confronto si pieghi alla polemica sterile né che ci si serva di argomentazioni strumentali per screditare le doverose prerogative dei consiglieri regionali. L’attività venatoria è un patrimonio incardinato nella cultura sociale umbra e non abbisogna di alcuna inutile divisione. Tanto per essere chiari, quel calendario era stato votato da tutte le forze politiche.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli