Storico accordo alla Excogita Srl di Bevagna, dove già a partire da gennaio 2025 viene applicata a tutti i lavoratori dipendenti una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, dalle 40 attuali, senza alcuna decurtazione salariale né assorbimento dei permessi. «Ad oggi non ci sono altri esempi di aziende pioniere di un welfare così innovativo che scommette sul benessere dei lavoratori e sul legame fra conciliazione del tempo lavorato e la vita privata» spiega in una nota la Fim Cisl dell’Umbria.
L’accordo è stato raggiunto a dicembre, quando è stato siglato da tutti i lavoratori dell’azienda metalmeccanica – specializzata nella progettazione e costruzione di banchi prova e macchine speciali nei settori aeronautico, industriale, ferroviario e medicale – un contratto di secondo livello che prevede, a titolo sperimentale, una riduzione di orario settimanale di cinque ore per 24 mesi.
«Ridurre a 7 ore giornaliere quello che da anni è un orario fisso contrattuale di 8 ore è la scommessa che un mondo del lavoro moderno deve fare, innovando processi e migliorando quella produttività che passa anche attraverso il benessere e la salute dei lavoratori» spiega Andrea Calzoni segretario regionale della Fim Cisl Umbria. Secondo cui «l’azienda Excogita S.r.l. ha saputo anticipare con coraggio quello che in un futuro prossimo sarà un passaggio inevitabile e di cui il sindacato dei metalmeccanici rivendica l’esigenza anche nell’ultima piattaforma di rinnovo contrattuale».
All’intesa hanno contribuito anche i consulenti aziendali, Fabio Ludovici e Russo Valentina. «Tale accordo – dicono – va inquadrato in un approccio complessivo all’organizzazione del lavoro, nel quale si inquadra l’orario. Sembrava quasi inverosimile riscontrare in una piccola-media impresa una tale evoluzione del rapporto con la forza-lavoro fondata su obiettivi anziché su cicli produttivi fissi. Va riconosciuta all’ingegner Mirco Ronci una manifesta e indiscutibile levatura culturale anche, ma non solo, nella visione del rapporto, complesso e in continua evoluzione, tra la contrattazione collettiva e quella di secondo livello e per il suo attento sguardo alle nuove generazioni».