Tabacco umbro a rischio, sindacati chiedono l’intervento dei parlamentari

«A rischio oltre 2500 posti di lavoro nel settore». Sabato sit-in a Città di Castello

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I rappresentanti di Flai Cgil e Fai Cisl esprimono forte preoccupazione per il futuro del settore tabacco e chiedono un incontro con i parlamentari umbri, per conoscere quali sono le iniziative che il governo e il parlamento intendono mettere in campo a difesa della filiera e dell’occupazione. L’allarme dei sindacati segue a stretto giro quello di Unitab (unione nazionale tabacco).

Pronti a iniziative di protesta

«Quello del tabacco è un settore che continua ad avere un mercato enorme, visto che il consumo di sigarette nel mondo (purtroppo) non diminuisce – scrivono i sindacalisti, annunciando un sit-in di protesta sabato al mercato di Città di Castello – ma non vorremmo assistere ad un ridimensionamento della produzione a livello locale, con conseguente perdita di numerosi posti di lavoro, solo per veder spostare le produzioni in paesi dove ci sono meno controlli, meno certificazioni a tutela del consumatore e un sistematico ricorso allo sfruttamento della manodopera».

«Non facciamoci superare da altre regioni»

«Il comparto ha bisogno del supporto di governo, parlamento e autorità regionali – hanno spiegato i sindacati – per poter continuare su ricerca e innovazione, investimenti sulla sostenibilità ambientale, mantenimento dei livelli occupazionali c’è bisogno di sottoscrivere i contratti pluriennali con le multinazionali e garantire negli accordi la necessaria sostenibilità economica. Considerando il momento storico, molto complicato, non ci possiamo permettere di perdere oltre 2500 posti di lavoro nei distretti tabacchicoli umbro e veneto».

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