Tamponi ‘obbligatori’? Ora si può scegliere: arriva la circolare

Si chiude così la vicenda che aveva scatenato tante polemiche dopo la delibera del 25 ottobre

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Si chiude con una circolare – come annunciato da Claudio Dario, responsabile della sanità umbra, nel corso della conferenza stampa settimanale del giovedì – la vicenda grottesca dei tamponi obbligatori e a pagamento per chi si ritrovava con un risultato positivo al test antigenico privato. Si tratta di linee guida inserite nelle ‘Linee di indirizzo per la sorveglianza e strategia diagnostica nell’uso dei test per il COVID-19’, approvate dal comitato tecnico scientifico della Regione Umbria di prossima adozione da parte della giunta regionale.

LA CIRCOLARE SUI TAMPONI PRIVATI

L’iter privato

«In merito alle disposizioni di cui alla DGR n. 1139 del 25.11.2020 – si legge nella nota – si precisa quanto già anticipato a mezzo stampa dalla Regione, ovvero che il soggetto risultato positivo al test antigenico o sierologico effettuato presso privato e che deve quindi sottoporsi al test molecolare necessario al fine della definizione della diagnosi, potrà effettuarlo o presso lo stesso laboratorio/punto prelievo/medico competente, che deve assicurare tale possibilità con prelievo del tampone durante la stessa seduta (nel caso sia stato eseguito un test rapido) e analisi presso i laboratori autorizzati dell’elenco regionale (DGR n. 571/2020), con costi a carico del soggetto richiedente oppure avvalendosi del servizio pubblico».

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

L’iter pubblico

«In tal caso – specifica la circolare – il soggetto, in seguito a segnalazione di positività da parte del laboratorio privato/punto prelievo/medico competente con le modalità previste, verrà preso in carico dal servizio igiene e sanità pubblica, che provvederà alla prescrizione e programmazione del test molecolare, con costo a carico della sanità pubblica, fermo restando che, in attesa dell’esecuzione dello stesso, il soggetto dovrà permanere in isolamento domiciliare fiduciario».

UMBRIA ‘GIALLA’ DOPO QUASI UN MESE

In parole povere

Come anticipato da umbriaon.it, diventa quindi una scelta del cittadino che, trovato positivo al test antigenico, deve decidere se ‘sbrigarsela subito’, facendo il molecolare e rimanendo in isolamento solo al massimo 48 ore (il tempo necessario per l’arrivo dei risultati), liberandosi poi in caso di negatività, oppure instradarsi verso l’iter pubblico, che prevede isolamento immediato e inserimento in lista d’attesa per il tampone, con tempi che possono arrivare anche a 10-15 giorni. La via rapida è a pagamento, la via lenta è gratuita, come vale per un po’ tutti gli esami e gli accertamenti diagnostici.

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