Tari pro-capite Umbria: aumento record

L’aggiornamento di Confcommercio sulla tassa rifiuti per cittadini ed imprese: +8,5% di costi rispetto al 2017. Dato medio di 240,8 euro

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Record negativo per l’Umbria nel 2018 in quanto a costo medio pro-capite per quel che concerne la Tari. A certificarlo è il secondo monitoraggio dell’Osservatorio tasse locali di Confcommercio su dati OpenCivitas. La regione inoltre non è tra le più virtuose per quel concerne lo scostamento dai fabbisogni standard.

DIFFERENZIATA IN UMBRIA, SUPERATO IL MURO DEL 65%

Il dato

In generale lo studio evidenzia come la tassa sui rifiuti nel 2018 sia arrivata a quota 9,5 miliardi di euro: l’incremento dal 2010 è del 76% per oltre 4 miliardi in più. La causa principale per l’aumento dei costi di gestione è nello scostamento dai fabbisogni standard: le regioni più virtuose in tal senso sono Toscana e Abruzzo, lontana l’Umbria.

Umbria da record

L’incremento riguarda anche la Tari pro-capite media. In questo caso al top c’è il Lazio con 261 euro, mentre l’Umbria è 4° con una cifra di 240,8 euro (cifra più bassa in Molise con 130); la regione spicca invece per l’aumento percentuale rispetto al 2017, con un segno più che giunge fino all’8,5%. L’unica ad avvicinarsi è la Sicilia con l’8%.

Le categorie

Effettuata la ricerca anche sulle singole categorie. In questo caso – costo tariffario medio nazionale per i più tassati per metro quadrato – in testa ci sono ortofrutta, pescherie, fiori, piante e pizza al taglio con 24,8 euro, seguite dai banchi di mercato alimentare con 21 e ristoranti, trattorie, pizzerie, mense e pub con 20; in fondo i negozi di abbigliamento, calzature e librerie con 5,9 euro. In termini percentuali l’incremento record nel 2018 è delle discoteche e night club con un +6,3%.

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