Tavernelle, Trafomec licenzia: sciopero

La Trafomec di Tavernelle – con quello che Fiom Cgil e Fim Cisl, unitamente alla Rsu dello stabilimento, hanno definito «l’ennesimo schiaffo alle maestranze» – ha consegnato le lettere di licenziamento ai lavoratori «senza nessun confronto al tavolo delle relazioni industriali» ed è stato subito sciopero, «a cui hanno aderito – dicono sempre i sindacati – praticamente tutti i dipendenti».

«Vile e indegna» Cristiano Alunni, della Fiom Cgil di Perugia e Gianni Cecchetti, della Fim Cisl dell’Umbria, non usano parole di circostanza: «Riteniamo vile e indegna l’azione dell’azienda, con i vertici completamente assenti nella giornata odierna, nel risolvere problemi di natura produttiva e organizzativa, attraverso il ridimensionamento dello stabilimento. Ritenere il licenziare dei lavoratori l’unico modo per far sopravvivere un’azienda, significa evidenziare la più totale incapacità gestionale».

Le accuse I lavoratori della Trafomec, dicono ancora i due sindacalisti, «sono stufi ed esasperati nel dover, ogni quindici giorni, ‘chiedere’ che venga pagato lo stipendio, così come sono stanchi nel vedere l’azienda dove lavorano non rispettare le leggi italiane, nel non pagare i fondi di previdenza integrativa, i contributi sindacali che escono dalle proprie tasche e più in generale dal doversi preoccupare giornalmente della sopravvivenza del proprio posto di lavoro, dopo innumerevoli sacrifici fatti per tentare di conservarlo».

L’appello La richiesta rivolta alla Regione dell’Umbria è «l’attivazione del tavolo di crisi regionale, con l’indispensabile presenza dell’azienda, ponendola dinanzi alla questione del rispetto del territorio e degli accordi sottoscritti. I lavoratori, che si sono riuniti fuori dalla sede aziendale in sciopero, chiedono il ritiro immediato dei provvedimenti di licenziamento. Nel caso ciò non avvenisse nella giornata odierna, proclameranno anche per la giornata di giovedì uno sciopero di otto ore a sostegno della propria dignità e del futuro lavorativo dell’azienda con un presidio degli stessi lavoratori a partire dalle 8.»

 

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