Trafomec ‘cinese’: «Problemi insoluti»

Perugia, i lavoratori dell’azienda di Tavernelle ‘avanzano’ ancora soldi e Andrea Liberati (M5S) chiede spiegazioni alla Regione

Condividi questo articolo su

La storia della Trafomec di Tavernelle, in provincia di Perugia, è una delle solite che – purtroppo – si è costretti a raccontare in tempi di crisi: «Dal 2014, a seguito di accordi sindacali siglati con la società Trafomec Europe – dice Andrea Liberati (M5S) – quasi 200 lavoratori (tra dipendenti e ex dipendenti di Trafoitalia) attendono ancora risposte (e denari) dall’azienda e dalle istituzioni; l’accordo prevedeva un riassorbimento dei lavoratori o, in alternativa, un corrispettivo di soli 8.000 euro a titolo di uscita, in aggiunta ad altre dovute spettanze a partire da settembre 2014».

La vicenda Il problema, dice Liberati è che «differentemente da quanto previsto dagli accordi, al momento lavorerebbero in Trafomec meno di 100 persone e inoltre, a distanza di quasi tre anni, gli stipendi vengono ancora pagati ‘a singhiozzo’; allo stesso modo, le somme dovute ai dipendenti licenziati sono state erogate solo in minima parte; recentemente, nell’estate 2016, la proprietà della Trafomec è cambiata e ora corrisponde alla Shanghai InducTek Power Electronics Technologies Ltd; nel dicembre 2016, l’assessore delegato, a seguito del nuovo assetto societario di Trafomec Europe, ha convocato i sindaci di Piegaro e Panicale e le parti sociali per discutere del futuro industriale e produttivo dell’azienda; a metà gennaio la Regione ha convocato un vertice con proprietà, sindaci e sindacati, ma la Shanghai InducTek per ‘impegni inderogabili sopraggiunti’ non vi ha poi preso parte».

Uno sciopero alla Trafomec

Le richieste Il capogruppo in regione del M5S chiede, alla giunta «se esista un piano industriale da parte della nuova proprietà cinese; quali siano le risultanze dei Tavoli Tecnici susseguitisi nel 2016; quale sia lo status attuale dell’azienda, in particolar modo relativamente alla parte finanziaria e alle irregolarità nel pagamento degli stipendi ai dipendenti; a quanto ammontino le reali spettanze finora erogate a titolo di uscita agli ex dipendenti; quanti ancora siano in attesa e quando sia prevista la piena regolarizzazione delle somme dovute;  quali siano le azioni intraprese per sollecitare il Governo affinché garantisse e garantisca il mantenimento degli accordi, auspicabilmente migliorandone le condizioni; quali siano le azioni intraprese dalla Regione per il sostegno alla cassa in deroga e per le garanzie sul credito all’azienda tramite Gepafin».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli