Ternana, lunedì il Como: «Troppi ko. Il problema è trovare sempre rabbia»

Dopo il pesante ko di Cosenza le Fere vogliono l’immediato riscatto contro i lariani. Il dispiacere del tecnico per le critiche personali ed un particolare messaggio

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«Sono contento che abbiamo sbagliato il rigore a Cosenza perché la rosicata è maggiore e da ciò può esserci più spunto motivazionale per la gara con il Como. Con i ragazzi sono stato duro e lunedì mi aspetto che la risposta sia diversa». A Cristiano Lucarelli dà fastidio perdere e se in più arrivano critiche – d’altronde se si fanno delle scelte e le cose non vanno bene è giusto che sia così – allora la conferenza particolare, lunga ed interessante è garantita: un’ora ed un quarto di confronto dove, di fatto, l’80% del tempo è stato dedicato alla disamina del ko in terra calabrese e le varie riflessioni del caso. Il tecnico livornese ha ribadito il mea culpa, lanciando nel contempo anche dei messaggi chiari per calciatori e piazza. E anche un episodio che lo ha fatto ‘scattare’, vale a dire l’accusa di essersi venduto la partita.

LUCARELLI E QUEL MESSAGGIO CHE LO HA FATTO SCATTARE: «MI DISPIACE, NON VA BENE» – VIDEO

Flashback Cosenza: i tre input di Lucarelli

Inevitabile tornare su ciò che è accaduto a Cosenza. Una sconfitta pesante che ha lasciato il segno tra i tifosi, non tanto per il ko in sé quanto per l’approccio e le scelte del tecnico: «Venerdì abbiamo fatto una riunione fiume – ha esordito il trainer livornese – e ho detto chiaramente ciò che era il mio pensiero ai ragazzi. Ho toccato tre principi fondamentali: non possiamo aver già perso cinque partite (il 50% su quelle disputate in campionato), subiamo troppi gol e quando perdiamo non possiamo rendere i match a livello numerico così ‘rumorosi’ perché dare la sensazione di débâcle non va bene. Sono stato duro con loro e mi aspetto che lunedì la risposta sia molto diversa». Per l’allenatore toscano la partenza rispetto alla sfida con il Vicenza non è stata granché diversa: «La differenza è che loro hanno preso la traversa, il Cosenza ha segnato. Mi è sembrata la stessa Ternana con i medesimi pregi e difetti». Con ogni probabilità Capone non sarà del match lunedì, nessun problema per Palumbo e Falletti.

Donnarumma

La capacità mentale di archiviare e il 4-4-2

In sostanza i cinque cambi – con tanto di cambio di modulo – ci sono stati per un aspetto motivazionale. Un concetto che Lucarelli ha ribadito: «C’erano state delle avvisaglie post Vicenza, ma è anche normale perché questo step mentale è molto difficile. Non vorrei che passasse il messaggio che ci siamo sentiti forti dopo il 5-0 di sabato, non è così. È questione di capacità di saper ‘smaltire’, archiviare e ripartire. Se uno è godereccio, è godereccio. La cosa più complicata del calcio è la continuità mentale». Si torna a quei giorni: «Domenica abbiamo svolto un allenamento defaticante, già lunedì la seduta non mi aveva riempito l’occhio e martedì Vanigli, il mio vice, ha perso la pazienza durante la preparazione dei calci piazzati. Proietti e Partipilo sono stati i meno peggio, gli altri lontani parenti rispetto al Vicenza ma senza crocifiggere nessuno. Se ciò è allenabile? C’è da martellare, altrimenti si va ad intermittenza. Mi rendo conto – ha aggiunto – che non è facile da capire questo concetto se non si conoscono le dinamiche. Ripeto, a Cosenza il lato motivazionale era superiore a quello tecnico. Ho cercato di scegliere mettendo più centimetri e corsa». Lucarelli ha poi spiegato nel dettaglio cosa lo ha spinto a non schierare Sørensen, Palumbo e Falletti, ma non solo: «Noi non improvvisiamo, sul 4-4-2 lavoriamo quotidianamente. Non è questione di modulo se si prendono due reti nei primi minuti».

Lucarelli

Le critiche sul piano personale e l’appuntamento al bar

Un Lucarelli risentito non solo per la sconfitta. Il tecnico ha ricevuto qualche messaggio che non gli è andato giù: «Se mi criticano per l’aspetto tecnico è ok, fa parte del percorso e te lo dicono subito a Coverciano. Quando vinci il carro armato è pieno, altrimenti no. Me le prendo le colpe, do per scontato che quando si perde le critiche sono per me. Ma sentir da chi non mi conosce che sono presuntuoso, permaloso, arrogante ed un pessimo comunicatore no. Sono un rancoroso, non un permaloso. Il calcio è lo sport più bello di tutti ma ci tira fuori il peggio. Sono qui per fare l’allenatore, non il sacerdote, il sindaco o il filosofo. Criticare il Lucarelli padre di famiglia, marito o ricevere messaggi dove si dice che ho venduto l’incontro. Questo mi dispiace. Ho scritto a questa persona per dirgli che lo aspettavo in un bar giovedì mattina e non si è presentato. Non ho ammazzato nessuno, occorre moderazione. Mi pagano per fare delle scelte sulla base delle situazioni. Ho lavorato in 22 città e mai mi era capitato di subire attacchi sul personale». Lunedì pomeriggio – calcio d’inizio alle 15 – arbitrerà Rosario Abisso della sezione di Palermo.

Palumbo

Palumbo, Falletti ed i viaggi aerei

Come detto una conferenza di oltre un’ora. C’è spazio per tutte le delucidazioni del caso: «L’anno scorso mi lamentavo di Palumbo che durava 60 minuti in C. Antonio quest’anno è andato dal nutrizionista e si allena in una certa maniera, ora è da 95 minuti. Ma c’è da considerare anche la gestione dei recuperi e delle risorse umane. Lui e Falletti non viaggiano in aereo, si sono fatti 1.200 chilometri in auto: avrò diritto di fare una valutazione in tal senso? Se faccio certe scelte – ha proseguito sul tema Cosenza – è perché ho degli elementi. Resto convinto delle potenzialità di questo gruppo, il problema è riuscire a trovare sempre motivazione e rabbia. Diciamo che molti non hanno questo pregio», sottolinea Lucarelli. «Non è questione di personalità, giocatori come loro la trasmettono a livello tecnico. Ma non abbiamo ‘muratori’. La sensazione è che mercoledì fosse la classica gara storta. In B se prendi il cazzotto non sempre riesci a rialzarti». Poi si passa al Como non prima di aver letto ai giornalisti un messaggio arrivato da un osservatore della Juventus.

Pettinari

I lariani e Pettinari

Per il Como undici punti negli ultimi cinque match: «È la neopromossa che ha perso di meno e ha subito il minor numero di gol. Dal punto di vista tecnico è molto più complicata rispetto a Cosenza, La Gumina e Cerri lo scorso anno segnavano in serie A e si esprimono molto bene con il 4-42. Ma dipende solo da noi». Siamo giunt ad 1/4 di campionato: «Primo bilancio? Ci manca qualcosa a livello di punti per Cosenza, in generale immaginavo che l’inizio sarebbe stato difficoltoso. Le sconfitte sono troppe, il dato è da riequilibrare». C’è chi avrebbe bisogno di rifiatare: «Capuano e Martella». Poi un discorso generale: «Voglio 22 titolari, non 11. Faccio i cambi e passo per presuntuoso, non è così. Se qualcuno pensava che venissi qui incazzato ha sbagliato». Infine doppio focus: «I rigoristi sono Donnarumma e Falletti, la gestiscono loro. Chi se la sente lo tira. Ad Alfredo tuttavia ho detto che forse sarebbe stato meglio farlo tirare a Falletti per una questione psicologica. Petinari? Indiscutibile tecnicamente, lo stimo. Magari ha bisogno di sentirsi protagonista e per il tipo di modulo che abbiamo non riesco ad impiegarlo con costanza. Ma non deve sorprendere se ci sono giocatori importanti in panchina, non deve essere spunto di polemica». Input lanciato. Più di qualcuno si deve riscattare e subito. Allenatore compreso ovviamente.

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