di S.F.
Tre punti e una Pasqua più serena, per Attilio Tesser in primis. Il Bari si conferma ‘portafortuna’ per i colori rossoverdi dopo la vittoria-svolta nella prima parte di stagione: nel meritato 2-0 al ‘Liberati’ si è rivista una squadra dai connotati battaglieri, coesa e concentrata. Segnali di ripresa, che ora dovranno trovare conferma nel trittico di match che attendono le ‘Fere’: Spezia, Perugia e Catania. La vittoria sui biancorossi deve rappresentare un punto di partenza e di rinascita per la volata salvezza. La zona playout è di nuovo alle spalle, ma dietro marciano forte: la Ternana ha ripreso a camminare, ora serve il cambio di passo definitivo.
TERNANA-BARI 2-0, LA PARTITA VISTA DA MIRIMAO
Il solito ‘zampino’ L’affermazione delle ‘Fere’, al di là dei due lampi di classe firmati Ceravolo, nasce nel primo quarto d’ora. Disputato con un buon approccio, dove però è stato il Bari a creare le occasioni da rete: a mettere i primi pezzi del puzzle per i tre punti è stato Alberto Brignoli, vincente del duello sotto porta contro Galano e reattivo successivamente nell’anticipare Romizi. Poi un pizzico di fortuna, arrivata nel momento giusto, sulla volée di Contini che ha centrato il palo. E se la Ternana è riuscita a chiudere due gare consecutive senza incassare gol dopo quattro mesi – Frosinone e Catania tra novembre e dicembre – gran parte del merito è del futuro portiere della Juventus. Consolidatosi ormai come uno dei migliori estremi difensori della categoria.
Simbiosi perfetta La concentrazione non è mai venuta a mancare con i ‘galletti’. Nessun grave errore in disimpegno, nessun posizionamento sbagliato da parte dei centrali difensivi: essenziale, specie negli unici momenti di affanno – venti minuti nel primo tempo e i dieci conclusivi della ripresa -, l’attenzione e la perfetta ‘simbiosi’ mostrata da Bastrini e Meccariello, capaci di ridurre al minimo la pericolosità di Caputo e bloccare i tentativi di De Luca e Galano. In crescendo con il trascorrere dei minuti la prestazione di Popescu, messo in difficoltà a tratti dalla rapidità e imprevedibilità dell’esterno offensivo destro biancorosso.
Il centrocampo Bene l’inedito rombo delle ‘Fere’, con Russo-Gavazzi ai vertici della mediana e Palumbo-Russo – secondo assist per Ceravolo dopo quello casuale di Livorno – mezze ali. Il 18enne campano – ottimi le sue battute da calcio d’angolo – ha disputato una gara più che buona sia in fase d’impostazione che in interdizione, per poi essere sostituito a inizio ripresa da Nicolas Viola, escluso da Tesser nel ruolo di playmaker per far posto all’ex Lumezzane. Incisivo il suo ingresso in campo e, a differenza del giudizio negativo espresso dai tifosi del ‘Liberati’ nelle recenti giornate, il regista calabrese si è guadagnato qualche timido applauso. Momento di forma eccellente per Gavazzi che, da trequartista atipico, ha svariato e corso su tutto l’arco offensivo rossoverde senza dare riferimenti a Donati e alla coppia centrale pugliese.
Tarda ad arrivare invece il riscatto per Felipe Avenatti. Il gol manca ora da più di un mese per l’uruguaiano, avulso dal gioco per gran parte del match e più volte incapace di tener testa fisicamente a Rinaudo e Contini nelle sfide aeree, e non solo. La ripresa fisica sembra esserci, manca invece quella marcatura che potrebbe sbloccare il giocatore in vista del finale di stagione. Perché i rossoverdi avranno bisogno anche del miglior Avenatti per raggiungere i 50 punti.
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Mastino slovacco Due tempi con la Slovacchia ‘Under’ 21, l’ultimo lunedì, e subito titolare con i rossoverdi. Martin Valjent non ha tradito la fiducia concessa da Attilio Tesser: «Mi fa sempre piacere essere convocato dalla nazionale, ora abbiamo vinto una partita importante e quindi sono contento. Nel primo tempo non abbiamo creato tanto, poi nella ripresa ci siamo sbloccati con un grande gol di Fabio e abbiamo trovato più spazi per attaccare. Potevamo fare anche un’altra rete».
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Uno scudo difensivo senza sbavature quello proposto da Biagio Meccariello. Per vie centrali Caputo non è mai entrato nel vivo del gioco grazie all’accortezza negli anticipi del campano, concentrato in quest’occasione per l’intera durata del match: «Era importante entrare bene, fare la partita e soprattutto ottenere il risultato, fortunatamente siamo riusciti a centrare tutti e tre gli obiettivi, bene così. Ci siamo difesi bene e con ordine dopo il vantaggio, purtroppo le altre stanno facendo punti e quindi dobbiamo accantonare subito questa vittoria. I lanci lunghi – conclude parlando della tattica utilizzata – servono per sfruttare Felipe e accorciare sulle seconde palle. Una soluzione che il mister ci dà e ogni tanto proviamo».
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Scacco matto Due gesti tecnici di assoluto livello, perfezionati da una finalizzazione ‘fredda’ quanto precisa. Fabio Ceravolo ha rappresentato lo scacco matto rossoverde nell’affermazione sui pugliesi, mettendo a referto la prima doppietta da Nocerina-Reggina 0-4 dell’aprile 2012. È lui la prima ‘Fera’ a centrare la doppia cifra in campionato: «Una vittoria del gruppo, dietro ai miei gol c’è stato un lavoro di sacrificio da parte dei miei compagni. In difesa siamo stati impeccabili rischiando solo su una palla inattiva. Spero che questa possa essere la partita della svolta come avvenuto nel girone d’andata, sempre contro di loro. Contento per i due bei gol e per aver raggiunto la doppia cifra. Giovedì c’era un’aria di entusiamo nello spogliatoio – chiude Ceravolo – dopo il match, penso che siamo stati perfetti».
Regalo ai tifosi L’ultimo pensiero è per i supporter rossoverdi: «Importante anche per i tifosi, ci hanno spronato in seguito al periodo lungo senza vittorie dicendoci che sono sempre vicini alla squadra. Credo che sia arrivata una risposta molto positiva da parte nostra».