Aurelio Andreazzoli non è più l’allenatore della Ternana Calcio. Ad annunciarlo alla fine della partita persa dai rossoverdi contro il Cittadella al ‘Liberati’, è stato il presidente del sodalizio rossoverde, Stefano Bandecchi: «Con mio immenso dispiacere – ha detto il patron – ma nel mondo del calcio servono scosse, mi ha detto che a questa squadra serve proprio una scossa determinante e importante. Da uomo vero e onesto qual è, mi ha detto che questa squadra è stata costruita per Lucarelli e che secondo lui devo riportarlo a Terni. Non ho ancora deciso, ci penserò su qualche ora. Ma Lucarelli è sicuramente la persona più vicina a questa panchina perché conosce bene il gruppo». E poi: «Se lo richiamo però non lo so, perché ho i coglioni girati e non voglio fare contenti quei tifosi che mi insultano o che sono addirittura contenti per il risultato di oggi. Consigli qui non servono. Ad oggi la Ternana è mia, pago io e ho pure rinunciato a incassare 24 milioni domani alle 15». Il tecnico livornese è comunque in pole position per il ritorno sulla panchina delle Fere.
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«Sputi ai tifosi? Sì, voi che avreste fatto?»
Questo l’incipit di una conferenza stampa a tratti molto accesa, anche sul piano verbale, e sprezzante verso la città e una parte della tifoseria. Aspra come le contestazioni e la lite finale con i tifosi della Est: «Mi sono rotto i coglioni della gente violenta, di chi fa lo scemo, gente che dal primo giorno che sono arrivato mi dice che si occupa di acciaio. Allora sappiano che io sono fatto di acciaio, 114 chili ben distribuiti. Io qui ho speso più soldi di qualsiasi presidente che c’è stato prima di me. Poi ho fatto cambiare la pelle a questa città come nessun altro aveva mai fatto, ad esempio aprite giardini grazie ai soldi miei. Mi dicono: ‘ma tu parli sempre dei soldi tuoi’, e allora rispondo ‘prestatemeli voi’. Poi qui sono arrivati 95 posti letto (il riassetto deciso dalla Regione Umbria per la sanità privata, ndR) grazie alle mie battaglie. Qui chiacchierate tanto ma non fate un cazzo. Io sono fatto così, oggi mi hanno fatto girare le palle e ho mandato a fare in culo anche i tifosi ternani, mica ci mando solo i perugini». E poi: «Oggi c’erano 3 mila persone in questo stadio del cazzo, e scusate se dico ‘stadio’, di cui 2 mila sono rimasti a mandarci a fanculo. Questa cos’è secondo voi, una tifoseria? Si facessero un giro in Inghilterra e imparassero a vedere cosa è il calcio. Noi vogliamo bene alla nostra squadra, altro che rifare lo stadio. Può darsi che butto giù questo e non ci ricostruisco una minchia, neppure le seggioline del bar vi metto fuori». Con i tifosi della Est si è arrivati anche agli sputi: «È vero, loro hanno sputato a me e io ho sputato a loro. Perché, secondo voi la seconda volta che arriva uno stronzo che mi sputa, io sto qui a farmi sputare? Io sono un uomo come gli altri, mica sono Gesù Cristo, e se mi sputano in tre, non solo gli risputo ma se non c’è il fossato gli dò anche due pizze in faccia». E ancora: «Io devo riappacificarmi? Quando mi chiederanno scusa, allora avremo finito. Quelle persone che oggi mi hanno mandato a fanculo, con me hanno un punto. Finito. Io ho sputato addosso a due, tre persone che hanno sputato a me dopo avermi tirato l’ennesimo bicchiere. Ma ogni scemo viene qua, lascia trenta milioni e voi pensate di sputargli? Ma che cazzo di piazza siete, che io ovunque vada mi accolgono con i tappeti rossi. I ternani cambiassero atteggiamento, anzi non i ternani, quei quattro imbecilli che mi stanno a rompere il cazzo. Chi voleva tirare fuori il peggio di me, c’è riuscito. Comunque non denuncio nessuno».
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Ternana in vendita: «Ecco perché ci ho ripensato»
Sulle questioni societarie e la cessione: «Sì, ripeto, ho rinunciato a 24 milioni: 15 per la società più i 9 che servono per arrivare alla fine del campionato. I potenziali acquirenti, non vi dico chi sono, sono ancora incazzati come bisce perché ho rinunciato a vendere il 100% e l’appuntamento è saltato. Perché ci ho ripensato? Per una telefonata di Andreazzoli e, precedentemente, per un messaggio di Palumbo in tarda serata che mi ha detto: ‘Lei non mi ha voluto mandare in serie A per fare un patto con me. E ora se ne va e scappa?’. Ci sono stato a pensare fino a notte fonda. Poi Andreazzoli mi ha chiamato giovedì sera, dicendomi di essere venuto a Terni ‘solo perché lei mi ha chiamato’: sembra passata una vita ormai. Venerdì mattina sono venuti da me sette importanti imprenditori ternani, siamo andati a pranzo e abbiamo parlato di Terni, una riunione nata perché loro volevano conoscermi più a fondo. La telefonata per annullare l’appuntamento per vendere la società a 24 milioni, l’ho fatta davanti a loro». E poi: «Ad oggi la Ternana è mia e, come ho detto, venderò il 50%. Cerchiamo dei soci: Ranucci sta tenendo i contatti con una decina di persone perché la Ternana la vogliono tutti. Se Unicusano esce dalla Ternana e Bandecchi personalmente tiene il 50%? No, l’ateneo è proprietario della Ternana, è libero di tenerla ma deve rientrare in un parametro giusto, punto».
Ternana, Bandecchi: «Ora è in vendita al 50%. Motivo? Sono affezionato»
C’è anche il campo
«Salvezza? Io voglio fare i playoff, voglio andare in serie A. Poi la palla è tonda: oggi non abbiamo fatto tre/quattro gol, loro un tiro bello e hanno segnato. Speriamo non sia tonda anche in tutte le prossime dodici partite. Poi torna chi (Lucarelli, ndR) ha costruito la squadra e dovrebbe saperla mettere a posto, sennò torna a Livorno. Gli arbitri? Fanno parte del gioco, non ho nulla da dire. Dobbiamo saper vincere per conto nostro: se oggi segnavamo i gol che ci siamo mangiati, la partita finiva 5 a 2, punto». Su Lucarelli: «L’ho mandato via perché c’erano cose nella gestione che non mi piacevano. Per venire, però, deve rivedere qualcosa nelle sue posizioni, sennò si dimetta e non venga. Se viene, deve sistemare alcune cose: la sua squadra aveva forti lacune e lui deve aver imparato la lezione. Quando non si vince, si deve imparare. Spero che torni con l’anima del Lucarelli che ha vinto la serie C, quello sicuro di sé e che sapeva che fare. Sennò si può dimettere. E se torna e non fa quello che deve fare, lo rimanderò via. Spero che abbia avuto la maturazione che serviva ad un allenatore per stare in serie B, anche nei rapporti con me». Rispetto ai giocatori: «In campo ci vanno loro e devono lavorare. Se abbiamo perso non è colpa di Andreazzoli, è che i gol vanno fatti e bisogna giocare. Le squadre hanno un carattere e chi le guida, le persone, devono avere tutte una mentalità similare. Noi abbiamo calciatori importanti, come mai sono ‘incartati’? Il problema è anche l’atmosfera e io credo che il ‘dodicesimo uomo in campo’ può essere anche la ‘dodicesima rottura di palle’».