Ternana a Gabelletta, sedute ‘vintage’

Luigi De Canio fa allenare i rossoverdi sia sull’erba naturale che sulla terra battuta: c’è anche Albadoro in gruppo. Ranucci in azione al Liberati per i lavori sul manto erboso

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Prima parte sul campo in erba naturale, c’è anche Diego Albadoro

Una novità – l’utilizzo è stato concordato la scorsa settimana dopo il sopralluogo di Luigi De Canio e Paolo Tagliavento, a riceverli il direttore sportivo dello Sporting Amedeo Ciani – particolare, interessante e non proprio usuale. Esercitazioni atletiche sul manto in erba naturale, poi passaggio dall’altro lato per tattica e movimenti di gioco. Dove? Sul campo in terra battuta, lungo poco più di novanta metri in strada di Vallemicero. Insomma, al ‘Fabrizi’ di Gabelletta sedute di stampo vintage per la Ternana in attesa dell’appuntamento di venerdì al Collegio di garanzia del Coni.

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Sorpresa Albadoro

Il lavoro sul campo in terra

Manto erboso non in perfette condizioni – in settimana sono stati fatti degli interventi per agevolare il lavoro dei rossoverdi – e allora tutti sull’altro campo, ben livellato. Non casuale la scelta del trainer lucano. Nel gruppo rossoverde – niente Hristov, Pobega e Mucciante – c’è anche Diego Albadoro: il campano, in lista di cessione da giugno e rimasto in rossoverde nonostante i numerosi tentativi del direttore sportivo Danilo Pagni, si è allenato regolarmente con i compagni. Niente seduta solitaria a parte, per ora. Poi si vedrà quando verranno ufficializzate le liste.

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Check Ranucci al ‘Liberati’

Stefano Ranucci e Sergio Cordaro al Liberati per i lavori

Una Ternana – parlando di campi da gioco – divisa su due fronti. Martedì mattina staff tecnico, giocatori e club manager Tagliavento a Gabelletta, al ‘Liberati’ il presidente Stefano Ranucci a controllare la situazione: lungo colloquio con il ‘leader’ della Green Group Cordaro s.r.l., Sergio Cordaro, attivo (come dallo scorso novembre) per rimettere in sesto il manto erboso. Missione non semplice. In contemporanea – domenica sera test con il Siena, mentre venerdì alle 15 a Ferentino (porte chiuse) amichevole con il Frosinone – ci sono movimenti anche all’anello inferiore della curva sud.

Si muove il tifo, Roccarossoverde e Federsupporter

Attesa per il 7 anche per le tifoserie, unite e compatte a tal punto da creare una liaison – con l’aiuto di Federsupporter – per un comunicato: «Tifosi cittadini, non sudditi. Il nostro – coinvolti tifosi di Ternana, Novara, Robur Siena, Virtus Entella e Pro Vercelli – calcio, anzi il ‘loro’ calcio, il calcio feudale, una delle maggiori imprese del Paese, è per lo più , nelle mani, non già di moderni imprenditori e manager, bensì di alcuni ‘signorotti-padroni’; esso è ormai ridotto ad essere non un ordinamento, bensì il suo contrario: un ‘ disordinamento’. Non si contano più, infatti, le continue modifiche in corsa a norme federali: modifiche che determinano una totale confusione, incertezza del diritto e macroscopiche e ingiuste disparità di trattamento. Modifiche chiaramente finalizzate a tutelare interessi personali. L’ultimo, in ordine di tempo, eclatante esempio di ciò sono le modifiche last minute apportate alla composizione dei campionati di Serie B e Lega Pro, a seguito delle allucinanti decisioni assunte dalla Lega e dalla Figc lo scorso 13 agosto che, a nostro avviso, costituiscono atti illegittimi . La questione, comunque, sarà decisa dal Collegio di garanzia del Coni il 7 settembre prossimo. Resta fermo che, in caso di pronuncia negativa del suddetto Collegio, la parola passerà al Tar del Lazio, posto che si tratta di decisioni dell’ordinamento sportivo che incidono su diritti soggettivi e che, quindi, possono essere devoluti alla giustizia ordinaria. I tifosi, in questa deprecata ipotesi non possono rimanere inerti di fronte a palesi violazioni di un ordinamento che li colpisce non solo sul piano economico ma, soprattutto, etico e sociale, incidendo su diritti che devono essere protetti. Infatti, con l’assistenza ed il supporto di Federsupporter, i tifosi sono pronti a predisporre tutti gli atti e le iniziative, anche giudiziarie, che si rendessero necessarie per la salvaguardia dei loro diritti ed interessi. Quei tifosi che, invero, sono stanchi e non accettano più di essere trattati, non da cittadini, bensì da sudditi; di essere considerati titolari solo di doveri, di obblighi e non di diritti, destinatari di innumerevoli prescrizioni, restrizioni e sanzioni di ogni tipo. Quanto sopra anche per comportamenti innocui e di scarsa rilevanza , sulla base di principi palesemente incostituzionali e, persino, contrari a diritti solennemente sanciti dalla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla carta dei diritti fondamentali dell’Europa (Cedu). Sulla base di tali considerazioni si sono riuniti gli interessi delle tifoserie di squadre diverse. L’ultima ‘perla’ in questo senso è rappresentata dalla modifica all’articolo 12 del codice di giustizia sportiva (Cgs) della Figc, con la quale le società di calcio professionistiche, all’atto dell’acquisto da parte dei tifosi di abbonamenti o biglietti, fanno tacitamente approvare agli acquirenti un così detto ‘Codice di condotta dei tifosi’. In forza di detto Codice le stesse società, a loro totale discrezione, possono sospendere temporaneamente, o addirittura ritirare definitivamente, senza alcun rimborso, i titoli di accesso allo stadio già pagati per cause non conformi alla ‘morale, al decoro, alla decenza’(sic!) e, comunque, contrarie alle ‘indicazioni della società’. Il che, tradotto, vuol dire, in pratica, che le società possono cacciare dagli stadi, a loro piacimento e intascando il prezzo degli abbonamenti e/o biglietti, chiunque le società vogliano. Che dire, inoltre, del caos determinato dall’aggiudicazione dei diritti audiovisivi calcistici per il periodo 2018-2021, che, tutelando soltanto la rapacità delle società che vivono, quasi esclusivamente , dei proventi da tali diritti ha penalizzato e penalizza gravemente, come al solito, i tifosi. Ciò, non solo sotto il profilo economico ( per vedere tutte le partite è necessario abbonarsi a Sky e a Dazn, avere un allacciamento alla rete internet, disporre di un costoso decoder speciale o di costosi televisori così detti ‘smart’), ma anche sotto il profilo della qualità e fruibilità del servizio. Tanto è vero che milioni di tifosi utenti sono stati, sono e saranno nell’impossibilità di vedere le partite, considerato anche che la rete internet italiana è tra le peggiori in Europa e che una buona parte della popolazione non dispone dell’allacciamento alla rete internet. Tale disagio sarà, in particolare, grave per i tifosi di società di Serie B, poiché le località peggio o per nulla servite dalla predetta rete sono quelle medio-piccole».

 

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