di Gianni Giardinieri
Alla vigilia della trasferta contro il Campobasso (all’andata fu una delle squadre che più misero in difficoltà la Ternana, riuscendo a conquistare un punto tutto sommato meritato) tempo di conferenza stampa pre gara per mister Abate, chiamato ad affrontare una compagine dal fresco cambio tecnico: mister Fabio Prosperi, infatti, è subentrato a Piero Braglia. Tanti i risultati recenti negativi della squadra rossoblù, che alla fine sono stati decisivi per la scelta di cambiare la guida tecnica. Calcio d’inizio domenica 16 febbraio alle ore 19.30 (stadio ‘Antonio Molinari’). Di seguito le dichiarazioni del tecnico rossoverde.
Una sfida con insidie
«Dobbiamo continuare nel nostro percorso di crescita, senza pensare alle altre e alla classifica. Dopo il mercato, con l’arrivo di ragazzi interessanti, ora dovremo riassemblarci bene e farli crescere. Il Campobasso è una squadra che crea tanto e che secondo i dati statistici dovrebbe essere più in alto in classifica. In Molise la Ternana ha vinto solo quattro volte e anche questo conta. All’andata fu una partita difficile per noi».
Maestrelli e Damiani
«Maestrelli si è allenato regolarmente in gruppo. Per Damiani vediamo tra un mese a che punto è. La settimana è stata positiva».
I quattro davanti (Cicerelli, Curcio, Brignola, Cianci)
«Come ho sempre detto non mi limito a niente. Sono i giocatori che mi danno degli spunti. Devo tenere in considerazione tante cose, compreso il sistema del gioco dell’avversario. Curcio non lo scopro di certo io e ho grande stima di lui, anche come uomo. Ha qualità importantissime e spero che possa giocare anche in categorie superiori, che merita. Si è messo a completa disposizione del gruppo e abbiamo sfruttato la sua capacità di legare il gioco».
Considerazioni ulteriori post Arezzo
«Mi è piaciuta la fase difensiva in relazione alla palla persa. L’Arezzo ci ha concesso la profondità ma noi abbiamo ‘sporcato’ loro tante palle. I due gol sono avvenuti su due palle recuperate. La squadra ha dato la sensazione di sicurezza nel palleggio, anche pressata dalla loro aggressività. Domani dovremo avere la fame nel vincere i duelli».
Si diceva di un Abate troppo giovane. Può essere un vantaggio?
«Nel calcio si vive molto spesso di luoghi comuni. All’estero molti allenatori sono giovanissimi. Più dell’anagrafe contano le categorie, per i calciatori e per gli allenatori. Ho deciso di ripartire dal basso perché è nel mio essere».
4-2-3-1?
«Non sono un talebano dei moduli ma l’equilibrio è fondamentale. Volta per volta farò le mie scelte».
Vallocchia
«Mi è piaciuto per come ha interpretato la partita. Ha cercato di mettere in atto i nostri principi, per attuare i quali ci vuole un po’ di tempo. Deve aumentare la pulizia tecnica e l’intraprendenza. Da qui in avanti lo potremo vedere nel centrocampo a due o dove ha giocato contro l’Arezzo».