Terni 2024-2030: «Rilanciamo tutti gli aspetti della città»

L’assessore comunale allo sviluppo economico Sergio Cardinali presenta «il Piano per la città del futuro»

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di Fra.Tor.

«Un Piano, quello 2024-2030, che prevede per Terni una serie di interventi che dovranno permettere al territorio di agganciare il parametro del 55% di riduzione degli inquinanti, ma con un impegno ancora più stringente nei confronti dei cittadini per una trasformazione industriale ed energetica verso la neutralità climatica». È quanto illustrato sabato, mattina in Bct, dall’assessore comunale allo sviluppo economico Sergio Cardinali, evidenziando che «Terni è di nuovo ad una svolta, un cambio di paradigma, deve essere in grado di utilizzare al meglio le ingenti risorse economiche destinate alla transizione industriale, energetica, ambientale e anche sociale e noi dobbiamo aprire un confronto con tutti gli stakeholder del territorio e i cittadini».

Il calo demografico

Nel programma elettorale dell’amministrazione comunale «uno dei capisaldi dell’azione di governo è rappresentato dalla volontà di ricostruire quel rapporto equilibrato tra industria, cittadini e ambiente, così da riconsegnare alle future generazioni un luogo dove vivere in salute, lavorare e crescere i propri figli, senza costringere nessuno ad allontanarsi alla ricerca di fortuna in Italia o all’estero», ha detto l’assessore. «Uno dei dati più preoccupanti è dato dal calo demografico dove tra il 2011 e il 2021 Terni ha perduto quasi 12 mila abitanti, in maggioranza giovani, creando una società sempre più anziana; oggi con 2,6 anziano ogni giovane è tra le peggiori province d’Italia, con una media nazionale di 2; questo squilibrio si ripercuote negativamente sui costi e sulle strutture sanitarie accrescendo sempre di più la fascia di povertà».

‘Green’

Il Piano 2024-2030, «prevede una serie di interventi, alcuni dei quali già avviati nei mesi scorsi, che dovranno permettere al territorio di agganciare il parametro del 55% di riduzione degli inquinanti, ma con un impegno ancora più stringente nei confronti dei cittadini per una trasformazione industriale ed energetica verso la neutralità climatica. Tutto ciò dovrà necessariamente avvenire senza trascurare il valore delle attività economiche e industriali, che dovranno sempre di più assumere un carattere di sostenibilità; la volontà è tesa a ricostruire un rapporto di grande collaborazione con le aziende e le multinazionali presenti e quelle che, auspichiamo, arriveranno, attratte dai fattori localizzativi che saremo in grado di costruire». Un vero «Piano industriale, energetico, ambientale e sociale che manca a questa città ed al Paese dagli anni ’80, quando con l’avvento delle privatizzazioni e la fine delle partecipazioni statali nell’economia, i molti periodi di crisi e i pochi di crescita si sono alternati esclusivamente secondo le regole di un mercato sempre più globalizzato che oggi ci presenta una situazione particolarmente critica. Questo lo spirito che guida con equilibrio l’azione amministrativa verso l’auspicata sigla dell’Accordo di programma con l’imprenditore Arvedi, così determinante per la città, la regione e la Nazione. Grande attenzione sarà posta rispetto alla evoluzione ‘green’ e di economia circolare dell’Hub chimico. Il raggiungimento dell’equilibrio energetico territoriale resta uno degli obiettivi fondamentali da affrontare con le società multinazionali e non, presenti sul territorio ternano».

Le industrie

Il Dup prevede «interventi che promuovano la reindustrializzazione sostenibile della città, per il rilancio dei settori tradizionali e nel contempo per favorire l’insediamento di asset attrattivi delle nuove tecnologie, quali quelle fondate sull’idrogeno o l’istituzione di hub universitari di ricerca tesi a fare di Terni un importante polo tecnologico internazionale. In questo contesto, ‘Terni 2030′ è un progetto che mira a tracciare le linee guida e gli interventi necessari a traghettare il sistema ternano in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale verso il primo step previsto dal percorso europeo. La prima fase del progetto prevede la trasformazione e il consolidamento di ciò che storicamente ha rappresentato il volano dello sviluppo economico e sociale del territorio negli ultimi 150 anni. Le componenti principali del tessuto industriale della città si dividono nei seguenti settori di riferimento: siderurgico; chimico; terziario del servizi, che ricomprende anche il sistema energetico; della innovation technology». E’ attualmente avviato «il confronto tra amministrazione comunale e i vertici di Ast, che dovrà riuscire a coniugare la produzione facendo gradualmente tendere a zero qualsiasi impatto ambientale negativo, e al tempo stesso creare le condizioni per un nuovo patto sociale tra la grande fabbrica e la città. Un patto costruito sull’idea della ‘fabbrica di vetro’, ovvero una assoluta trasparenza delle condizioni oggettive presenti e un impegno comune a risolvere i problemi esistenti, attraverso l’ausilio di strumenti e tecnologie all’avanguardia e un utilizzo massivo della conoscenza attraverso tutti gli attori di oggi e di domani.

«Ricostruire economia in grado di rilanciare gli aspetti economici, sociali e culturali»

Inoltre, secondo l’assessore, importante sarà «il mantenimento di un sistema di istruzione di alto livello, in grado di generare giovani eccellenze, per una nuova generazione che ritrovi lo spirito di una forte appartenenza territoriale e un contesto adeguato nel quale vivere e crescere i propri figli. Politiche tese a valorizzare le tante imprese che interagiscono in un sistema producendo altissima innovazione tecnologica con un forte valore aggiunto per il territorio, a partire da uno sviluppo occupazionale di qualità. Questi macro temi – per l’assessore Cardinali – rappresentano la base per ricostruire un’economia in grado di rilanciare tutti gli altri aspetti della città, economici, sociali e culturali fondanti una società migliore, più giusta e più equa, che crei i presupposti per una sorta di risorgimento della città».


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