Terni, addio a Cesira Chiapparicci Raffini: una vita per gli altri

Originaria di Fornole di Amelia, si è sempre impegnata in ambito sociale per sostenere i più deboli. Sabato i funerali

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«È salito in cielo l’angelo del bene». Così Gianluca ricorda la sua mamma, Cesira Chiapparicci Raffini che si è spenta il 3 marzo all’età di 89 anni. La signora Cesira era conosciuta a Terni e a Fornole di Amelia, il suo paese natale, per il suo grande impegno nel volontariato in aiuto alle persone disabili, anziani e bisognosi dalla fine del 1970 a qualche anno fa, fino a che ne ha avuto le forze. «Mia mamma – racconta Gianluca – da ragazza ha dovuto affrontare le difficoltà della guerra. È diventata mamma di 4 figli, ma ha anche purtroppo sofferto molto per la perdita della sua secondogenita Rita. Era una nonna amorevole con i suoi nipoti, ma non solo, perché negli anni era diventata un po’ la nonna di tutti. Sempre pronta ad aiutare il prossimo con il sorriso, perché diceva: ‘Sorridete sempre. Solo così andrà tutto bene, con il sorriso’». I funerali avranno luogo nella chiesa di San Paolo, a Terni, sabato 5 marzo ore alle 12.

Cesira e la vita nel sociale

La signora Cesira è stata presidente dell’associazione Sos (Soccorso opere sociali) a Terni negli anni ’80. Ultimamente, invece, era stata impegnata nella ex circoscrizione Ferriera e a Fornole, in un centro di ritrovo per anziani. Nel 2018 ha ricevuto il ‘Premio Nicola Marrone per il sociale’, per aver dato un contributo nel campo del volontariato. «Ciao Cesira, ciao mamma, ci hai lasciato nella vita terrena ma il tuo cuore grande continuerà a battere sempre. Sempre in prima linea ti sei battuta per i diritti dei più bisognosi, hai organizzato numerose gite e quando c’era da farsi sentire per richiedere giustizia non ti sei mai tirata indietro. Che il tuo altruismo e la tua bontà siano da esempio in questo periodo tanto difficile».

Il ricordo del Cesvol di Terni

«Il volontariato umbro piange Cesira Chiapparicci, infaticabile volontaria ternana, tra i soci fondatori del Cesvol della provincia di Terni, per decenni a fianco degli esclusi, delle famiglie dei disabili abbandonate a se stesse, per aiutarle contro i pregiudizi e le paure», scrive il vice presidente del Cesvol Umbria, Lorenzo Gianfelice. «Aprì il primo centro per disabili a Terni, nel quartiere operaio Le Grazie, accogliendo chi, fino ad allora, era relegato ai margini e doveva ritenersi fortunato se riusciva ad entrare in un istituto. Alla fine degli anni ottanta la nascita del centro d’aggregazione sociale a Fornole di Amelia, ancora oggi uno dei fiori all’occhiello dell’associazione Soccorso opere sociali. Un presidio che, insieme a quello di Terni, ha visto Cesira battersi senza risparmio e senza paura per affermare il diritto all’effettiva integrazione tra persone con e senza disabilità, nella reciprocità e nel rispetto delle diversità di ognuno. Il Cesvol e i tanti volontari che hanno avuto il privilegio di conoscere Cesira si uniscono al dolore della famiglia. Se ne va una figura di rilievo del volontariato dell’Umbria che, prima di molti altri, con passione e determinazione, ha tentato di dare una risposta sociale agli esclusi e in particolare alle persone con disabilità».

Il ricordo del presidente della fondazione Aiutiamoli a Vivere Fabrizio Pacifici

«Cara Cesira, vorrei dirti addio, ma so che sei stata e sempre sarai al nostro fianco», scrive il presidente della fondazione Aiutiamoli a Vivere Fabrizio Pacifici. «Insieme a te, ad Antonio Bravi dell’associazione Ferriera, a Giulio Ceroni dell’associazione medici, tutte piccole associazioni del territorio nella provincia di Terni, mi chiedesti di partecipare al bando emanato dalla Regione Umbria per costituire i primi Centri servizio del volontariato previsti dalla legge quadro del volontariato. Insieme a noi della fondazione Aiutiamoli a Vivere riuscimmo a vincere questo bando, che diede vita ad un’esperienza straordinaria per vitalità, intensità del lavoro svolto a sostegno, sempre e comunque, come amavi dire, delle piccole associazioni e degli ultimi che vedevano in te un punto di riferimento sul quale poter contare sempre. Ricordo le tue urla, le tue arrabbiature quando ti rendevi conto di essere stata presa in giro dalle istituzioni locali e dagli organismi preposti ad aiutare queste persone emarginate e dimenticate. Non hai smesso di farlo e mi hai sempre insegnato a non dimenticarli e non aver paura di denunciare, attraverso gli organi di stampa e le istituzioni preposte, accadimenti e fatti che gridavano giustizia. Eri diventata, e lo sarai sempre, il loro paladino e nel Cesvol avevi trovato la giusta collocazione per far sentire la tua voce. Oggi, che con questo spirito guido la fondazione Aiutiamoli a Vivere, diventata nel frattempo organizzazione non governativa, siamo alle prese con la guerra in Ucraina e che pensiamo ad inviare gli aiuti umanitari ed accogliere i bambini ucraini orfani, non riesco a non pensare che sei qui con me e che ci inviti a non dimenticarli urlandoci dietro di non avere paura perché nessuno potrà interrompere la nostra azione di concreta solidarietà. Ciao Cesira, sarai sempre con noi».


Terni, la consegna dei premi ‘Nicola Marrone’

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