Il coordinamento territoriale del sindacato di polizia Ospol-Csa denuncia le ‘mancate promesse’ dell’amministrazione comunale di Terni in merito alle dotazioni e agli strumenti attesi dagli agenti della polizia municipale. «Lo scorso 23 marzo – attacca il sindacato – a seguito dei tragici fatti di piazza dell’Olmo, il consiglio comunale di Terni ha approvato solennemente e all’unanimità un atto di indirizzo che impegnava il sindaco e la giunta a trasformare in fatti concreti quel documento. In quell’atto erano previste misure a favore, in particolare, del Corpo di polizia municipale, primo e spesso unico livello per la sicurezza dei cittadini in tutta italia».
Promesse «Era previsto l’acquisto di mezzi di protezione e di difesa individuale per il personale in strada – spray urticanti, guanti e giubbetti antitaglio e antiproiettile -, il rinnovo totale dei veicoli di servizio in sostituzione di quelli attuali, ridotti ormai a elementi di archeologia industriale, l’inizio del rinnovo del vestiario e infine l’assunzione di personale, anche a tempo determinato».
«Nulla cosmico» «Da quella lontana data – attacca Ospol-Csa – sono trascorsi quasi cinque mesi. Risultato: nulla di nulla. Di tutto ciò che era stato promesso in pompa magna, al grido di ‘la sicurezza innanzitutto’, neanche l’ombra». Il sindacato parla di «ennesima conferma di quello che si sapeva già: a questa amministrazione non interessa assolutamente investire sulla polizia municipale, né tanto meno garantire la sicurezza della cittadinanza». Poi l’annuncio: «Di fronte a questa situazione catastrofica, prenderemo tutte le iniziative necessarie».