Strisce blu Cascata: «Rischio ricorso»

Terni, il consigliere Dem Orsini sui posti a pagamento: «Non rispettato il codice della strada». L’attacco sulla tassa di soggiorno

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Ancora polemiche sull’introduzione dei parcheggi auto a pagamento nell’area – inferiore e superiore – della Cascata delle Marmore. Sul tema si espone il consigliere Dem a palazzo Spada Valdimiro Orsini: «Le strisce blu e soprattutto le multe comminate per il mancato pagamento sono a rischio ricorso. Non è stato rispettato infatti l’art.7 comma 8 del codice della strada che prevede che le aree a pagamento devono avere nelle immediate vicinanze area di sosta non regolamentate. Cosa che non esiste».

CASCATA E TURISMO: «PECCHE DA RISOLVERE»

Il flusso

Non l’unica questione che l’esponente del Pd tira in ballo: «Ci troviamo di fronte all’ennesimo provvedimento amministrativo discutibile, come se non bastassero i pasticci che in questo anno si sono succeduti nei bandi per la gestione, con la parentesi di una gestione diretta fallimentare visto il numero degli accessi in quel periodo. Dal punto di vista politico rileviamo che i provvedimenti adottati dalla giunta Latini non agevolano i flussi turistici né rendono attrattiva l’area della Cascata. A fronte di un biglietto di ingresso che per una famiglia è rilevante, a fronte di un orario di rilascio delle acque della Cascata che è comunque limitato, ora si aggiunge anche il pagamento della sosta, quasi che il turista non sia una risorsa preziosa per il territorio, una presenza da incentivare e da far durare nel tempo, ma una gallina da spennare e da far scappare via prima possibile».

CASCATA DELLE MARMORE, SONO 230 I POSTI A STRISCE BLU

La tassa di soggiorno

Infine Orsini mette in evidenza un ultimo argomento: «Abbiamo chiesto a più riprese che la tassa di soggiorno, così come prevede la normativa, fosse utilizzata per sostenere le politiche del turismo. Una richiesta avanzata da tutti gli operatori turistici, che l’amministrazione comunale ha disatteso preferendo introitare per fare cassa. Magari per pagarci gli oltre 400 mila euro l’anno di indennità a sindaco e assessori. A tal proposito chiediamo quali siano il ruolo e la funzione dell’assessore al turismo – parla di Andrea Giuli – che ha accettato senza batter ciglio non solo lo scippo della imposta di soggiorno ma anche la penalizzazione dei turisti della Cascata. Comprendiamo le sue difficoltà visto il suo inesistente peso politico ma un pizzico di coraggio sarebbe fondamentale per incentivare le politiche turistiche che rappresentano una scommessa per la Terni del presente e del futuro».

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