Terni, Andreani: «Armillei parla per sé»

L’assessore all’urbanistica dice la sua dopo le polemiche del collega di giunta comunale

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di M.T.

Come sempre è una questione di priorità. E di referenti che si scelgono. Così succede che dopo il bailamme scatenato dalle dichiarazioni dell’assessore Giorgio Armillei – l’assessore aveva detto che il Pd è stato «un bel problema per la giunta in questo primo anno di lavoro» – con immediata richiesta al sindaco Di Girolamo, da parte del Pd stesso, di intervenire per chiedere spiegazioni all’assessore, il sindaco non ha fatto una piega.

L’assessore Giorgio Armillei, legittimamente, ha scelto a chi spiegare il proprio punto di vista, salvo poi evitare di partecipare alla conferenza stampa con la quale la giunta illustra settimanalmente le cose che fa. E quindi è toccato al vice sindaco, Francesca Malafoglia, dire che Armillei preleverà 12 mila euro dal ‘Fondo di riserva’ per una campagna illustrativa delle iniziative dedicate alla candidatura della città a Capitale della cultura. Lui, l’assessore, era ovviamente assente per «altri impegni istituzionali».

«Opinione personale» Visto che lui non c’era, era scontato che si chiedesse se gli assessori presenti condividessero la sortita di Armillei, come pure era attesa la risposta del vice sindaco: «Non è questa la sede». Meno previsto, forse, l’intervento dell’assessore Francesco Andreani: «Quelle di Armillei sono opinioni personali».

La dialettica Ovvio che il giudizio di Andreani è molto più articolato: «Le vicende interne al Pd sono indubbiamente particolari – spiega – ma mi sembra di poter dire che sono molte le forze politiche che non sono riuscite a sintetizzare e ad unire le differenze. Com’è un fatto che la giunta comunale è composta da persone diverse e con sensibilità diverse».

Il confronto Secondo Francesco Andreani, però, «tutti noi dobbiamo sempre cercare di trovare le ragioni per lavorare insieme e questo è possibile solo in virtù di una dialettica ed un confronto, anche con il Pd e lo dice uno che non appartiene a quel partito, che non può e non deve mai essere interrotto. Io sono per il dialogo sempre e comunque, perché solo così possiamo cercare di superare le differenze di opinione».

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