Il tema è sul tappeto da tempo e le ultime vicende, quella della Cesar Group ne è solo un esempio, lo hanno riproposto con decisione. Il tema è quello degli appalti: «Le organizzazioni sindacali – denuncia la Fiom Cgil di Terni, ormai da tempo evidenziano come gli effetti della crisi stanno generando un profondo mutamento, sicuramente negativo sul piano occupazionale, nel tessuto economico e produttivo di questo territorio. Più volte abbiamo sollecitato l’intera comunità a correre ai ripari attraverso interventi straordinari richiamando istituzioni, forze politiche ed associazioni datoriali a svolgere un ruolo, insieme alle organizzazioni sindacali, di ‘sistema’, finalizzato a rallentare il processo di deindustrializzazione in atto».
I temi La Cgil di Terni ricorda il sindacato dei metalmeccanici, «ha ripetutamente sostenuto la necessità di intervenire su alcuni temi specifici e concreti come quello della richiesta di interventi governativi straordinari per questo territorio, dell’accesso al credito, della contrattazione sociale, degli appalti, dell’ambiente e della sicurezza. Temi, per noi della Fiom, importanti non solo per difendere ciò che abbiamo, ma con il duplice obiettivo di qualificare un intero territorio rendendolo appetibile per gli investitori e allo stesso tempo consolidare, rilanciare e sviluppare un sistema d’impresa competitivo e di eccellenza».
Gli appalti I metalmeccanici della Cgil, poi, si dicono «stupiti, di come suddette richieste cadano nel dimenticatoio e come in maniera superficiale si liquidino discussioni lasciando che i processi ci travolgano con una idea passiva, quella del ‘male minore’, che assiste a tutto questo sperando che altri risolvano i nostri problemi. È indicativo di tutto ciò quanto ormai da tempo si sta verificando nel sistema degli appalti che coinvolge medie e piccole imprese che rappresentano una parte di economia importante per questo territorio. Più volte abbiamo detto, ed oggi riconfermiamo, che obiettivo del sindacato è difendere i lavoratori che nelle imprese lavorano, valorizzando esperienze e professionalità, garantendo loro una sempre maggiore tutela, dal punto di vista della sicurezza lavorativa e dal punto di vista contrattuale».
Il ‘protocollo’ Per ottenere questo, dice la Fiom, «siamo fermamente convinti che in una comunità che si rispetti si dovrebbe, a nostro avviso, lavorare insieme per giungere alla stesura di un ‘Protocollo provinciale sugli appalti’ finalizzato alla definizione di regole attraverso le quali ci sia uniformità di contratti di salario e di tutele per i lavoratori e che introduca dei criteri di assegnazione degli appalti legati alla reale capacità imprenditoriale delle imprese. Non comprendiamo perché ogni volta che si parla di regole, di criteri, di trasparenza, di qualità e di capacità imprenditoriale si creino dei silenzi assordanti sull’argomento, anche da parte di chi dovrebbe rappresentare chi onestamente ha sempre fatto impresa. Speriamo che sia soltanto il caldo estivo a non favorire una discussione territoriale su questi temi e che non ci sia una reale volontà, di pezzi importanti di questa comunità, a perseguire in un sistema confuso e nebuloso che forse, ci viene da pensare, faccia comodo a molti».