Terni: asportato rene con quattro tumori a paziente 74enne. «Ora in ottime condizioni»

In campo l’equipe chirurgica della struttura complessa di urologia diretta da Alberto Pansadoro

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L’equipe chirurgica della struttura complessa di urologia dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’ di Terni, diretta dal dottor Alberto Pansadoro, nei giorni scorsi ha eseguito un delicato intervento mini invasivo su un 74enne affetto da ipertensione, diabete, obesità, che rendevano il paziente particolarmente fragile dal punto di vista chirurgico. L’uomo aveva un rene che presentava quattro tumori, adiacenti a strutture vascolari ad alto rischio di sanguinamento come la vena renale e associati a una calcolosi pielica.

Emanuele Cottini, Alberto Pansadoro, Carolina Lolli

I dettagli

«L’equipe chirurgica – spiega una nota dell’ospedale di Terni – ha deciso che si poteva intervenire in chirurgia laparoscopica mini invasiva, ossia operando attraverso piccole incisioni e seguendo l’intervento su uno schermo con una telecamera posta nell’addome del paziente. Questa tipologia di intervento ha permesso all’uomo di rimettersi in piedi già il giorno successivo, in assenza di dolori, e di essere dimesso dopo pochi giorni in buone condizioni generali. L’intervento, della durata di due ore circa, è consistito nel praticare quattro piccoli tagli sull’addome per scollare inizialmente il colon e divaricare il fegato, accedendo così ai vasi principali renali arteriosi e venosi. A quel punto l’equipe ha sezionato i vasi e completato l’asportazione del rene, riuscendo a preservare la ghiandola surrenale omolaterale. L’intervento, perfettamente riuscito, ha permesso l’sportazione del rene con i quattro tumori presenti e dei calcoli renali».

Il team

L’equipe che ha effettuato l’intervento è composta dal dottor Alberto Pansadoro, direttore della struttura complessa di urologia di Terni, dal dottor Emanuele Cottini e dal medico anestesista Andrea Sanapo, dall’infermiera strumentista Manila Mughetti e dall’infermiera di sala operatoria, Catia Barcherini. «L’uomo – conclude la nota ospedaliera – dopo un breve periodo di degenza, è stato dimesso in buone condizioni generali di salute, nonostante la grave patologia dalla quale era affetto, grazie ai benefici di questa tecnica che, in mani esperti, può essere applicata anche in casi complessi come questo».

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