di Fra.Tor.
Una stagione estiva caratterizzata da caldo record e siccità. E a Terni in molti lamentano, sopratutto nell’ultimo periodo, una diffusione incontrollata di zanzare. Come è noto dal 2020 il Comune di Terni effettua di routine solo trattamenti antilarvali, ma la domanda che le persone si stanno facendo ultimamente è: questo metodo funziona davvero?
La disinfestazione
La disinfestazione a Terni dal 2020, spiegano dagli uffici comunali, «viene effettuata con trattamenti antilarvali esclusivamente di tombini, caditoie e dei potenziali ristagni d’acqua presenti nelle strade e aree pubbliche. Il Comune, seguendo le indicazioni nazionali e del dipartimento di prevenzione della Usl Umbria 2, effettua di routine solo il trattamento che evita lo svilupparsi delle larve di zanzara, mentre i trattamenti adulticidi diffusi (ovvero diffondendo insetticida negli spazi pubblici, ndR), visto il loro impatto sull’ambiente e sulla salute umana, vengono attuati solo in casi straordinari». Accanto ai trattamenti antilarvali, il Comune di Terni raccomanda ai cittadini «di evitare anche nelle aree proivate che siano disponibili ristagni di acqua, anche piccoli, ove gli insetti depongono le uova e si sviluppano le larve».
Estate ‘particolare’
La situazione meteorologica, inoltre, «incide molto sugli interventi antilarvali. Nel periodo estivo siccitoso, di norma fino alla seconda metà di agosto – aggiungono – il trattamento è estremamente efficace, se accompagnato dal corretto comportamento dei cittadini. Dal momento in cui, invece, iniziano gli eventi piovosi, se questi non sono accompagnati da un calo delle temperature, come sta accadendo in questi giorni, gli interventi antilarvali sono praticamente inefficaci perché il trattamento si disperde».
Interventi straordinari
«Quello che possiamo fare – concludono dagli uffici comunali – è accogliere le segnalazioni di emergenza dei cittadini ed intervenire con trattamenti localizzati. I trattamenti adulticidi diffusi tramite insetticidi chimici contro gli adulti di zanzara, vengono attuati solo in casi straordinari e di emergenza, qualora siano rilevati focolai che possono costituire un rischio per la popolazione».
