di S.F.

Assestamento di bilancio approvato con 17 voti favorevoli, 9 contrari e 4 astenuti. Non senza alcuni passaggi – ormai consueti – curiosi e fuori dall’ordinario nel consiglio comunale di venerdì mattina a Terni. I protagonisti? Il sindaco Stefano Bandecchi, un classico, e alcuni consiglieri del centrodestra. Di mezzo anche una curiosa scenetta che ha a che fare con la tessera del PD.
L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO: SI ‘QUADRA’ CON IL FONDO D’EMERGENZA

Dei dettagli della manovra finanziaria ne abbiamo già parlato nei giorni scorsi. Il focus in particolar modo è andato su due questioni: le spese di funzionamento per il consiglio (variazione da +60 mila euro) e la questione del tutor in Valnerina, già trattato diverse volte per via del minor introito per l’ente rispetto a quanto previsto in origine. Per quel che concerne i gettoni di presenza c’è stato l’intervento di Francesco Filipponi (PD) e Orlando Masselli (Misto) per far notare che c’è bisogno di una miglliore gestione (da 240 mila originari si andrà ad un massimo di 300 mila euro); dall’altro si sono fatti avanti Claudio Batini, Andrea Sterlini e Guido Verdecchia, tutti di AP. I primi due anche presidenti di commissione e quindi direttamente tirati in ballo su questo fronte. In replica hanno risposto che, in realtà, è così perché si sta lavorando di più e che l’attività farebbe risparmiare considerando il tetto massimo di 2.700 euro. Per Valdimiro Orsini (TMS) una «polemica assurda».
CONCESSIONI LOCULI: -700 MILA EURO DI ENTRATE PER IL COMUNE

Poteva mancare lo scontro sul tutor in Valnerina? Chiaro che no. Il sindaco ha specificato che lunedì andrà in prefettura per parlarne per, in sostanza, far presente che ora si passerà agli autovelox. «Fanno incassare 50 volte in più rispetto al tutor, sarò felice di averli. Voglio far incassare a questo ente quanto quest’anno abbiamo dovuto rimettere sul piatto con il tutor. Sarà un sollievo. Sono soldi incassati onestamente rispetto a quelli dell’Imu e di altre tasse», il pensiero esposto. «La multa significa che è stato commesso qualcosa di non lecito. E il bilancio è perfetto, non abbiamo debiti e paghiamo con regolarità. Siamo tra i migliori d’Italia». Poi ha ribadito che il «sistema tutor non è mai partito». Ci sarà anche la polemica – con ogni probabilità emergerà più chiaramente con il previsionale 2025-2027 – sui tributi e il non decremento dopo l’uscita dal dissesto. «Le tasse continuano ad essere al massimo», fanno notare Francesco Maria Ferranti (FI), Masselli e Marco Cecconi (FdI).
ASSESTAMENTO BILANCIO, +60 MILA EURO PER I GETTONI DEI CONSIGLIERI

Quest’ultimo ha contestato l’affermazione di Bandecchi: «Il tutor funziona al momento, basta chiamare la polizia Locale. E le tasse locali si possono ridurre per incentivare proprietari ed esercenti in ambito commerciale». Il Comune ha utilizzato il fondo emergenza Terni per far restare l’equilibrio di bilancio, un passaggio citato più volte dall’opposizione: «Era stato scritto nei capitoli proprio per questo utilizzo», la replica dell’assessore Michela Bordoni. In ogni caso sarà solo AP a votare a favore dell’assestamento: «Ricordo che Irpef e Imu sono ancora al massimo, ma ora non c’è più alcun vincolo legato al dissesto». Poi rientra in azione Bandecchi a suo modo. Evidentemente un pelino infastidito da come procede (o non procede) la liaison tra AP e il centrodestra a Terni.
IMU E IRPEF 2025, TUTTO CONFERMATO

Bene, che è successo? Il primo cittadino prima si avvicina a Filipponi per chiedere qualcosa, poi prepara 20 euro da consegnare a Cecconi, Proietti Trotti e Masselli. Non a Cinzia Fabrizi e Roberto Pastura, rimasti silenti durante la discussione. E parte la scenetta: «La tessera per l’iscrizione al PD costa 20 euro, tenete. Cecconi faccia quella tessera perché è più adatto al PD, ha creato un casino». L’imprenditore livornese ha ricordato l’accordo nazionale: «Se a Terni facciamo risse da bar il discorso è diverso, il centrosinistra ci ha fregato su questo», ha proseguito.
La situazione a questo punto si vivacizza un po’ – ovviamente i tre hanno restituito subito il cash – perché Masselli si alza un po’ e fa un riepilogo di quanto accaduto, a partire dalle amministrative 2023: «Non ero in vendita sindaco. I cittadini evidentemente hanno scelto il male minore nel 2023 anche grazie ai voti del PD e ora non ho accettato un’alleanza a me non gradita. Voto contro». In tutto ciò Bandecchi ride e ripete per due-tre volte che «ho sempre finanziato il PD». Un pizzico divertiti anche il direttore generale Claudio Carbone e la dirigente a risorse umane/finanziare Grazia Marcucci, spettatori ravvicinati della scenetta. Per entrambi richiesta di spiegazioni – il sindaco è parso perplesso quando l’ex assessore al bilancio ne stava parlando – sulla contrazione di un mutuo tirato fuori da Masselli.
Terni, Bandecchi: «Rimpasto di giunta? Ad oggi non c’è questa necessità»