Nessuna sorpresa e lunedì è stato approvato il bilancio di previsione 2025-2027 del Comune di Terni, di cui abbiam già parlato a più riprese nel corso degli ultimi giorni. In giornata, sul tema, si è sviluppato un curioso confronto sul parere dei collegio dei revisori dei conti: il sindaco Stefano Bandecchi non lo ha preso granché bene, l’assessore Michela Bordoni ha poi gettato acqua sul fuoco.
IL PARERE DEL COLLEGIO DEI REVISORI SUL PREVISIONALE 2025-2027
NUOVO DUP E BILANCIO DI PREVISIONE 2025-2027: DOCUMENTI

Cosa è successo? In sostanza il confronto ha preso corpo in particolar modo sulle variazioni di bilancio e la riscossione delle entrate (di mezzo l’Ader, argomento già noto da tempo), due delle raccomandazioni tirate in ballo proprio dal collegio dei revisori composto da Carlo Ulisse Rossi, Carlo Luigi Lubello e Rosella Tonni. «Segnalano la necessità di provare ad incrementare l’incasso per le violazioni al codice della strada. Su un importo superiore ai 20 milioni, si è riusciti soltando ad incassare l’11,42%», ha ricordato il capogruppo PD Francesco Filipponi. Ricordata anche la stima per il disavanzo tecnico 2024 da 22 milioni di euro (nei documenti risultava 25, ma era un refuso) a causa del Fal.
IL DISAVANZO TECNICO DEL BILANCIO 2024: LA STIMA DA OLTRE 20 MILIONI
IL NUOVO ‘CONTENIMENTO’ NEL BILANCIO PER 1,2 MILIONI DI EURO

Anche Emidio Gubbiotti (PD) si è focalizzato sul collegio: «Evidenzio il lessico utilizzato. Alla luce delle numerose variazioni di bilancio, raccomandano un monitoraggio continuo per gli scostamenti. Sindaco e giunta ne facciano tesoro e utilizzino quest’aula per dare conto periodicamente». Del tema ne ha parlato anche Marco Cecconi (FdI). Tuttavia a pungolare – per chiare ragioni politiche – di più il sindaco sono stati gli interventi del centrosinistra: «Si può fallire senza rubare, ma resta il fallimento», ha replicato in primis ai Dem ricordando il dissesto e ciò che ne è scaturito. Poi la replica ai revisori dei conti: «Illuminano il nostro cammino come zoppicante e incerto. Peccato che non abbiano sottolineato, e lo dico anche alla Marcucci (la dirigente alla struttura complessa risorse umane-finanziarie, ndr) per quando li incontrerà e riporterà, che non si è fatto un mutuo da 16 mesi e 20 giorni. Non so che lavoro facciano, ma farebbero bene ad incontrare anche me. Da mo’ che i revisori avrebbero dovuto bloccare i sindaci che hanno fatto mutui». Finita qua? Nemmeno per sogno.
DICEMBRE 2022, IL NUOVO COLLEGIO DEI REVISORI FINO AL BILANCIO 2025
L’ASSESTAMENTO DI BILANCIO 2024 E L’UTILIZZO DEL FONDO DI EMERGENZA TERNI

Un Bandecchi su di giri su questo fronte: «I nostri 100 cambiamenti – ha aggiunto in merito alle variazioni di bilancio – sono fatti per non indebitare i ternani e per far sì che la macchina comunale cammini in modo preciso. Paghiamo 17,5 milioni l’anno di rate di mutuo. Ci avete lasciato problemi tra Udg, partecipate e parcheggi che sono allucinanti», l’attacco al centrosinistra. «Strano e singolare che oggi ci sia questa preoccupazione. Parlerò con i revisori per chiedere spiegazioni su certe parole, fanno schifo, non dovevano essere usate. Li cambieremo». Poi breve pausa, sguardo alla sua destra e domanda alla dirigente: «Scusi, quando scade il loro mandato?». La risposta non piace: «Male, gli abbiamo dato una fiducia che non meritano». A ben vedere si tratta delle ‘solite’ raccomandazioni per questioni già note.
IL NUOVO APPALTO PER LE RISCOSSIONI COATTIVE: 33 MILIONI DI EURO IN BALLO
MULTE DA RISCUOTERE: L’APPROVAZIONE DELLE LISTE DI CARICO DA 14 MILIONI DI EURO

Alla fine a gettare acqua sul fuoco ci ha provato l’assessore al bilancio Michela Bordoni: «Abbiamo detto nel 2023 che avremmo fatto un bilancio politico e avremmo ‘sofferto’ insieme alle direzioni la possibilità di realizzare una serie di controlli e monitoraggi. I revisori fanno bene a sottolinearlo, devono. Non è contro di noi. I revisori ci accompagnano con il monitoraggio con un parere favorevole, va nella nostra ottica». Basterà a far ricredere il sindaco? Il bilancio è stato approvato con 18 favorevoli, 2 astenuti e 10 contrari.

In precedenza c’era stato anche uno scambio sul tema Ast dopo il recente incontro nella sede ternana della Regione con le organizzazioni sindacali: «Quando si legge per la prima volta ci si riunisce nelle sedi a Terni, quando si dice che si comincia bene quando ci si vede a Terni, già la dice lunga, poi si dice che la giunta di sinistra ha le idee molto chiare sul fatto che Arvedi vuole una riduzione del costo dell’energia. Ap uscirà dalla compagine del governo nazionale se si farà lo sconto ad Arvedi e solo a lui, se non si userà lo stesso trattamento anche per le altre imprese», le parole di Bandecchi. «Il primo cittadino ha divagato – la replica di Pierluigi Spinelli del Pd – con il suo ormai noto linguaggio, accusando il centrosinistra di aver consentito negli scorsi decenni di avere favorito lo sviluppo industriale delle acciaierie ternane, in spregio della tutela ambientale e della salute dei cittadini. Causando morti e livelli di inquinamento, a suo dire, inaccettabili. Il segretario Spinelli ed il gruppo del Partito Democratico, con gli interventi susseguitesi dei consiglieri Gubbiotti, Proietti e Filipponi, prendono atto del nervosismo del sindaco e della giunta e delle gravi difficoltà che vivono nel trovarsi di fronte alle urgenze che la città e, in particolare, le questioni relative alla crisi industriale, gli sottopongono». Anche Claudio Fiorelli (M5S) ha replicato: «Ha parlato di Prisciano affermando che è stato il primo a interrompere l’attività notturna dell’Acciaierie per le vibrazioni come se fosse solo quello il problema e non certo quello delle polveri che ammorbano la vita di chi vive ai confini dell’impianto. Il sindaco non conosce il lavoro svolto in questi anni dal Movimento Cinque Stelle che ha denunciato in tutti i modi quello che accade a Prisciano e che ora grazie all’attuale assessore all’Ambiente ha già dichiarato di farne una priorità nell’azione del governo regionale. Assessore che rende conto solo ai cittadini umbri e non ai potentati che sono soliti gestire vicende del genere».