di S.F.
Il Comune di Terni e la razionalizzazione delle spese correnti, ci risiamo. Dopo quanto accaduto in sede di bilancio di previsione 2024-2026, la vicenda si ripropone per il nuovo documento contabile relativo al triennio 2025-2027: c’è l’input per ‘tagliare’ 1,2 milioni di euro. Cambia il nome dello specifico accantonamento, da emergenza a sviluppo.
2023, L’APPROVAZIONE DEL PIANO DI CONTENIMENTO DA 1,7 MILIONI
In sostanza l’esecutivo Bandecchi ha dato direttive per preparare un piano di contenimento e razionalizzazione delle spese per un totale di poco superiore al milione e 200 mila euro. Come? «Realizzando una mirata ed attenta spending review», viene specificato. Che, giocoforza, coinvolge tutte le direzioni dell’ente. Molto curioso un passaggio che tira in ballo i dipendenti comunali.
2024, I FORTI SCOSTAMENTI PER LE SPESE
Si dà infatti indirizzo affinché il piano in questione «preveda la realizzazione delle economie stimate attraverso il fondamentale apporto dei dipendenti comunali che parteciperanno alla realizzazione dello specifico progetto obiettivo volto a conseguire la correlata premialità individuale», come si legge nel documento firmato dall’assessore al bilancio Michela Bordoni e dalla dirigente della struttura complessa risorse umane/finanziarie Grazia Marcucci. Interessante.
ASSESTAMENTO BILANCIO 2024, SI QUADRA CON IL FONDO EMERGENZA TERNI
Tutto ciò perché palazzo Spada prosegue nella revisione della spese corrente, anche considerando la legge finanziaria 2025: di mezzo c’è il taglio al disavanzo strutturale di circa 10 miliardi di euro richiesto dall’Unione Europea all’Italia. E 3 miliardi sono per ‘riduzioni’ a ministeri, enti locali e Regioni. Ed ecco le conseguenze per il Comune: «Tutte le articolazioni dell’ente dovranno essere indirizzati all’impiego economico, efficace ed efficiente delle dotazioni finanziarie, relativamente alla fornitura di beni e servizi, perseguendo una gestione di natura trasversale economica, efficiente ed efficace». Quindi? Tra le voci elencate ci sono anche gli «acquisti di beni e servizi strettamente necessari».
IL BILANCIO DI PREVISIONE 2025-2027
Infine un cenno al dissesto finanziario dell’ente, come noto concluso formalmente a gennaio 2024: «Non occorre trascurare che dopo la conclusione della procedura di dissesto, l’amministrazione comunale è impegnata nella fase di successiva trattazione delle partite debitorie rimaste per la mancata accettazione delle relative proposte
transattive da parte dell’Osl». Il milione e 200 mila euro andrà nell’ex fondo emergenza Terni (ora diventato ‘accantonamento Sviluppo Terni’) nell’ottica «dell’efficientamento ed ottimizzazione della spesa finalizzata allo sviluppo del territorio ed alla realizzazione degli obiettivi dell’amministrazione comunale».
I vari confronti tra le direzioni ci sono stati per la ricerca della sostenibilità degli equilibri finanziari, «anche in funzione delle chiare ed univoche linee di indirizzo rese da parte dell’amministrazione comunale, volta ad
avviare in tal senso una progressiva azione di revisione della spesa con l’obiettivo di stimolare una profonda analisi interna, a cura di ogni direzione coinvolta, in termini di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa posta in essere da tramutarsi in leva finanziaria positiva a favore dello sviluppo economico della città di Terni inserito in uno specifico fondo nella missione 20 e di altri stanziamenti correlati all’entrate per la spesa di parte capitale». Via di razionalizzazione bis.